Elly Schlein riparte alla carica, con il chiodo fisso di unire le forze di minoranza nella costruzione dell'alternativa a Giorgia Meloni. Dopo aver chiamato la piazza insieme a M5s, Avs e Più Europa, lancia la proposta di costruire insieme un programma unitario delle opposizioni: sanità, diritti, scuola, ambiente, lavoro.
In termini numerici il primo alleato per importanza del Pd sarebbe ancora il M5s di Conte. Che, se non ha problemi a rilanciare la piazza, sul programma condiviso si fa attendere.
Dal Movimento risponde la senatrice Alessandra Maiorino, contiana doc e responsabile Diritti del partito: "Per quanto mi riguarda, ritengo necessario lavorare a un programma comune per costruire l'alternativa, perché gli italiani ne hanno abbastanza di saluti romani e Decima Mas. Come M5s, ci aspettiamo che temi come la legalità, il contrasto alla corruzione, il rafforzamento dei diritti di tutte e tutti e una vera svolta green (che non sia solo maquillage) siano inclusi". Matteo Renzi e Carlo Calenda? "Il problema è il sistema socio-economico che loro sostengono, molto diverso dal nostro. Non è questione di antipatie personali ma di visione e di contenuti". Un primo distinguo che rimanda a un inciso nel discorso di Conte di domenica scorsa: verrà intensificato il dialogo con le forze progressiste, "quelle affidabili".
Avs e Più Europa rispondono subito all'appello ed elencano i loro punti programmatici dirimenti. Angelo Bonelli, dell'Alleanza Verdi Sinistra, cita "la giustizia climatica e sociale", una "politica fiscale" che non abbia "paura di chiedere a chi ha grandissimi patrimoni di contribuire", l'impegno per la pace. Riccardo Magi (+E) guarda al salario minimo, all'abolizione della Bossi-Fini, alla "lotta all'omofobia di Stato", alla "legalizzazione della cannabis" e così via.
Calenda ribatte in modo interlocutorio, senza chiudere, a dimostrazione della fase più dialogante con il centrosinistra avviata dopo le Europee: "Azione ha sempre valutato il merito delle proposte e dei provvedimenti che servono all'Italia.
Sappiamo che oggi ci sono distanze molto significative sul posizionamento internazionale del Paese, sulla giustizia e sulle politiche di sviluppo. A mio avviso potrà essere più facile trovare un'intesa sui diritti sociali che riguardano i salari, la sanità e l'istruzione". La ricetta, dunque, è guardare a quel che unisce invece che a ciò che divide. A unire ancor più la minoranza parlamentare arrivano 'in aiuto' le parole di Giorgia Meloni che definisce "provocazioni" i comportamenti in Aula delle opposizioni prima della rissa: una presa di posizione stigmatizzata in coro. Non solo. Anche l'Anpi parteciperà alla manifestazione del 18 giugno "contro il clima di intimidazione in Parlamento", l'annuncio dell'associazione partigiani.
Per quanto riguarda Iv, per ora regna il silenzio, sia su una eventuale presenza alla manifestazione di martedì su cui si deciderà il giorno prima (ma già alcuni la definiscono improbabile) sia sulla piattaforma programmatica. Nel partito di Renzi è in corso proprio un dibattito sulle future alleanze e sull'idea di ricostituire il terzo polo. Con un rappresentante di peso come Luigi Marattin che sui social si domanda perché serva per forza schierarsi da una parte o dall'altra. Un messaggio ri-postato anche da Enrico Costa di Azione, a dimostrazione di come la speranza di un centro equidistante faccia presa anche dalle parti di Calenda.
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