Politica

Vannacci critica l''ostentazione esibizionista' del gay Pride

Intervistato dal format Antigone, attacca Augias sulla X Mas

Roberto Vannacci

Redazione Ansa

     "Quella che critico è l'ostentazione esibizionista di questo gusto, che spesso tende a prevaricare quello che invece è il buonsenso della maggioranza. Il gay Pride? Se vogliono fare una sfilata per Roma o per Torino, la facciano. Ci sarebbe da chiedersi perché si vogliono mettere in mostra. Il gay Pride dice di rivendicare dei diritti, ma anche su questo bisognerebbe discutere. I diritti non sono differenziati, i diritti sono per tutti. Non esistono i diritti per i gay, i diritti per gli eterosessuali, i diritti per i biondi, per i mori, per quelli con gli occhi azzurri: esistono i diritti per le persone. È un esibizionismo". Lo afferma Roberto Vannacci intervistato dal format Antigone.

    Durante l'intervista, Vannacci ha parlato anche delle polemiche sui richiami alla X Mas e sull'utilizzo del termine "camerata": "Abbiamo una frangia politica che strumentalizza e fa considerazioni pretestuose. Si sta parlando di un'unità che lo Stato italiano formalmente riconosce come un'unità gloriosa. Io mi riferisco a quella, ne riconosco le caratteristiche di coraggio, di sprezzo del pericolo, di temerarietà, di determinazione. Sono degli eroi. Invece, i detrattori hanno subito preso la palla al balzo per considerare un'altra X Mas, che è quella successiva all'8 settembre. Abbiamo avuto addirittura un certo Corrado Augias che ha interpretato in maniera sua, totalmente personale, che io mi riferissi a quella dopo l'8 settembre, perché lui è così perspicace da risiedere nelle mie meningi e capire quelli che sono i miei pensieri".

    "Se vorranno continuare a contestare questa cosa - ha sottolineato - lo facciano. Sono uno dei pochi che non ha mai indietreggiato di un millimetro su quello che ha detto, ma perché nessuno convinto. Non mi presto soprattutto alle distorsioni pretestuose di qualcuno che vuole abolire determinati nomi, che vuole riscrivere la storia, che rifiuta per esempio il termine di "camerata", che invece descrive quel rapporto di sentimenti, quel rapporto di legami che si crea tra persone che condividono la vita militare. Non possiamo negare questo termine perché qualcun altro lo ha usato, e io lo uso e continuerò a usarlo", dice tra l'altro l'europarlamentare della Lega. 

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