Politica

Autonomia, il ddl dai Lep ai tempi di attuazione

Clausola di salvaguardia per potere sostitutivo del governo

Autonomia, il ddl dai Lep ai tempi di attuazione

Redazione Ansa

Il ddl sull'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario e' una legge puramente procedurale per attuare la riforma del Titolo V della Costituzione messa in campo nel 2001. In 11 articoli definisce le procedure legislative e amministrative per l'applicazione del terzo comma dell'articolo 116 della Costituzione. Si tratta di definire le intese tra lo Stato e quelle Regioni che chiedono l'autonomia differenziata nelle 23 materie indicate nel provvedimento. Dopo l'ok del Senato il ddl Calderoli si avvia al voto a Montecitorio. Questi i punti principali: - Richieste di Autonomia partono su iniziativa delle stesse Regioni, sentiti gli Enti locali. - 23 materie, tra queste anche la tutela della salute. Ci sono poi, tra le altre, Istruzione, Sport Ambiente, Energia, Trasporti, Cultura e Commercio Estero. Quattrodici sono le materie definite dai Lep, Livelli Essenziali di Prestazione.
    - Determinazione Lep: la concessione di una o piu' "forme di autonomia" e' subordinata alla determinazione dei Lep, ovvero i criteri che determinano il livello di servizio minimo che deve essere garantito - e' specificato nel testo - in modo uniforme sull'intero territorio nazionale. La determinazione dei costi e dei fabbisogni standard, e quindi dei Lep, avverra' a partire da una ricognizione della spesa storica dello Stato in ogni Regione nell'ultimo triennio.
    - Principi di trasferimento: l'articolo 4, modificato in Aula al Senato da un emendamento di FdI, stabilisce i principi per il trasferimento delle funzioni alle singole Regioni, precisando che sara' concesso solo successivamente alla determinazione dei Lep e nei limiti delle risorse rese disponibili in legge di bilancio. Dunque senza Lep e il loro finanziamento, che dovra' essere esteso anche alle Regioni che non chiederanno la devoluzione, non ci sara' Autonomia.
    - Cabina di regia: composta da tutti i ministri competenti, assistita da una segreteria tecnica, collocata presso il Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie della Presidenza del Consiglio. Dovra' provvedere a una ricognizione del quadro normativo in relazione a ciascuna funzione amministrativa statale e delle regioni ordinarie, e all'individuazione delle materie o ambiti di materie riferibili ai Lep sui diritti civili e sociali che devono essere garantiti in tutto il territorio nazionale.
    - Tempi: il Governo entro 24 mesi dall'entrata in vigore del ddl dovra' varare uno o piu' decreti legislativi per determinare livelli e importi dei Lep. Mentre Sato e Regioni, una volta avviata, avranno tempo 5 mesi per arrivare a un accordo. Le intese potranno durare fino a 10 anni e poi essere rinnovate.
    Oppure potranno terminare prima con un preavviso di almeno 12 mesi.
    - Clausola di salvaguardia: l'undicesimo articolo, inserito in commissione, oltre a estendere la legge anche alle regioni a statuto speciale e le province autonome, reca la clausola di salvaguardia per l'esercizio del potere sostitutivo del governo.
    L'esecutivo dunque puo' sostituirsi agli organi delle regioni, delle citta' metropolitane, delle province e dei comuni quando si riscontri che gli enti interessati si dimostrino inadempienti, rispetto a trattati internazionali, normativa comunitaria oppure vi sia pericolo grave per la sicurezza pubblica e occorra tutelare l'unita' giuridica o quella economica. In particolare si cita la tutela dei livelli essenziali delle prestazioni sui diritti civili e sociali.
   

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