En plein nelle grandi città per il centrosinistra, che ai ballottaggi con la conquista di tutti e 5 i capoluoghi di Regione in palio (6 considerando Cagliari vinto al primo turno). Mentre le buone notizie per la maggioranza di governo vengono da Lecce, dove torna Adriana Poli Bortone (che ha ricevuto la chiamata di complimenti di Matteo Salvini), Rovigo, Verbania e Caltanissetta, comuni che cambiano colore passando al centrodestra.
A vincere, però, è ancora una volta il partito del non voto con l'affluenza finale alle urne che si ferma, come per le Europee, sotto il 50% dei votanti: 47,71%, in forte calo rispetto al primo turno quando era stata del 62,83%.
Un dato allarmante ma anche endemico, come rileva il presidente del Senato Ignazio La Russa. Dai ballottaggi sottolinea la seconda carica dello Stato "emerge un dato che deve far riflettere: il doppio turno non è salvifico e anzi incrementa l'astensione. A volte, viene addirittura eletto chi ha meno voti assoluti di quanti ne ha avuti l'avversario al primo turno. Inaccettabile".
Intanto il centrosinistra canta vittoria, in primis la segretaria del Pd Elly Schlein. "Una vittoria storica per il Pd ed il campo progressista", dice la segretaria Dem che rivendica la vittoria a Firenze, Bari, Campobasso, Perugia, Potenza e Cagliari. "E' irrevocabile: le città hanno bocciato la destra che governa - aggiunge - e mandato un messaggio chiaro a Giorgia Meloni. Basta tagli alla sanità, basta ai salari bassi e no all'autonomia differenziata".
"I cittadini premiano i progetti d'intesa tra le forze di opposizione - commenta M5s in una nota - frutto non di alchimie di palazzo ma di una convergenza che si va consolidando nelle aule parlamentari quanto nelle piazze. È questo un dato che conforta e incita a continuare".
La segretaria Dem, a un'ora dalla chiusura dei seggi e in barba alla scaramanzia, prende il telefono per complimentarsi con i neo-sindaci di Firenze, Sara Funaro e di Bari, Vito Leccese (poi chiamerà anche quelli di Perugia, Vibo Valentia e Campobasso).
Una vittoria, quella nei due capoluoghi di Regione che era nell'aria e arriva con percentuali bulgare per l'ex capo di gabinetto di Antonio Decaro, Vito Leccese, che si impone su Fabio Romito con oltre il 70% dei voti. Ma anche per Funaro che diventa la prima donna alla guida di Palazzo Vecchio col 60% delle preferenze sull'ex direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, al 39,4%. Meno scontata la vittoria del campo largo a Perugia con Vittoria Ferdinandi, anche qui la prima volta di una sindaca donna, che ottiene il 59,12% battendo la collega Margherita Scoccia. Del resto il risultato delle amministrative nei capoluoghi racconta anche un piccolo record: mai così tante donne, infatti, 6 su 14 sono le prime cittadine che guideranno altrettante città nei capoluoghi.
Non scontata a sinistra anche la vittoria di Vincenzo Telesca a Potenza che ribalta il risultato del primo turno con il 64% dei voti. Centrosinistra vittorioso anche a Cremona ma di soli 191 voti.
Dall'altro lato Fratelli d'Italia rivendica di aver strappato più comuni all'altra coalizione: 4 a 3, sottolinea il responsabile organizzazione Giovanni Donzelli. "Avremmo ovviamente voluto vincere ovunque - osserva - ma il bilancio dei ballottaggi ha comunque per noi un saldo positivo".
E anche la Lega, che domani nel consiglio federale discuterà anche del voto delle amministrative, con il numero due del partito Andrea Crippa parla di una vittoria leghista: "La Lega - sottolinea - amministra bene da sempre. Lo confermano gli ottimi risultati del Veneto, le conquiste in Piemonte come quella di Vercelli, e la vittoria di Lecce in Puglia. Non possiamo che andare avanti con ancora più forza, lavorando per il benessere dei territori".
"La nostra coalizione da oggi ha più sindaci negli ottomila comuni d'Italia", dice anche il capogruppo azzurro Maurizio Gasparri. Se si considera anche l'esito del primo turno, sui 29 Comuni capoluogo al voto, 17 vanno al centrosinistra, 10 al centrodestra e 2 a candidati civici.