Conciliare il federalismo fiscale italiano e le nuove regole di bilancio europee porrà "sfide politiche significative", e tradurre nel bilancio pubblico la nuova governance europea, che pone l'accento su obiettivi di spesa, sarà "una sfida assai complicata". Che implicherà una "riforma di come è fatto il bilancio della Stato e delle amministrazioni locali, che permetta di evidenziare quali sono unità contabili cui si riconducono le più importanti voci di spesa a questo fine".
Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in audizione alla Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale. "Ogni processo di riforma fatto con risorse decrescenti è estremamente delicato", ha detto Giorgetti. "Se la traiettoria che viene posta all'Italia come Repubblica, quindi Stato e autonomie locali, è di un certo tipo, vo dire che a quella traiettoria si deve attestare sia la spesa statale sia la spesa regionale sia la spesa provinciale sia quella comunale.
Altrimenti il terzo che non contribuisce pesa sugli altri".
A sollevare il tema in commissione è stato Daniele Manca, senatore Pd, definendo "non compatibile" la nuova governance europea con i tagli lineari imposti agli enti locali e con la necessità di ridurre i divari territoriali in Italia, e avertendo che esaurito lo spazio fiscale per gli enti, si rischia di ridurre i servizi ai cittadini.