Politica

Centrodestra spaccato in Ue, le opposizioni all'attacco

Pd chiede informativa Meloni. Conte: 'La premier in tilt'

Elly Schlein

Redazione Ansa

La maggioranza si divide nel voto europeo sulla riconferma di Ursula von der Leyen e per la prima volta il partito maggior azionista del governo in carica in Italia vota contro il candidato alla presidenza della Commissione europea. Forza Italia si esprime a favore della presidente uscente spitzenkandidat dei Popolari mentre Fratelli d'Italia e Lega votano no. Divisioni sulle quali le opposizioni vanno all'attacco accusando inoltre Giorgia Meloni di aver fatto una scelta che isola il nostro Paese. Ma anche nel centrosinistra si registrano divisioni con M5s e la sinistra che votano contro l'Ursula-bis mentre il Pd e i Verdi scelgono il sì.

Quella di votare no è stata una scelta di coerenza, rivendica il partito della premier mentre la Lega guarda con soddisfazione al rinnovato asse Salvini-Meloni. Ma le opposizioni, con il Pd che prende la parola in Aula alla Camera, chiedono chiarimenti e invocano la presenza di Meloni per riferire in Parlamento. E da +Europa, con Riccardo Magi, arriva l'accusa sarcastica di fare una "Italexit in miniatura".

Ma quella di Fratelli d'Italia, si sottolinea da più parti nella formazione della premier, è stata una scelta "di coerenza". "Avevamo votato contro l'altra volta - riassume il capogruppo alla Camera Tommaso Foti - e avevamo chiesto un segnale sul Green Deal che non è arrivato: abbiamo votato contro e amici come prima...". Una scelta che viene salutata con favore dalla Lega. "Meloni e Salvini non cedono ai ricatti", rivendica il numero due del partito di Salvini Andrea Crippa. Mentre gli azzurri sottolineano il proprio ruolo centrale in Europa: "grazie a noi contiamo in Ue". Nessuna centralità dopo che il primo partito italiano al governo ha fatto questa scelta, è la replica dell'opposizione

. "Quelli più divisi oggi - ha sottolineato la leader Dem Elly Schlein - sono stati quelli del governo italiano. Ma soprattutto quello che abbiamo visto è la totale irrilevanza di questo governo in Europa". "Meloni è andata in tilt", per il leader M5s Giuseppe Conte.

"Quello che è successo è molto grave e molto serio", ha detto il responsabile Esteri del Pd Peppe Provenzano chiedendo un'informativa urgente della premier su quanto accaduto. Il discorso di Von Der Leyen e il no di Ecr in qualche modo, però, ha compattato i Dem con il voto per la riconferma anche chi aveva avuto posizioni più critiche come Marco Tarquinio. "Ho detto sì alla nettezza di un programma solidale e verde", ha detto il parlamentare indipendente dei Dem dopo il voto. No da M5s che da subito, a partire dal tema delle armi, ha fatto sapere che non avrebbe sostenuto un Ursula-bis. "In Europa, coerentemente - ha detto Conte - il M5s ha votato contro von der Leyen perché non condividiamo la strategia delle armi e della guerra". Stessa linea dagli Europarlamentari di sinistra. "In linea con il mio gruppo Left, ho votato contro von der Leyen", ha scritto sui social Ilaria Salis andando all'attacco della politica "neoliberista" che - ha accusato - sarà portata avanti dalla nuova commissione. Mentre i Verdi, in coerenza con il proprio gruppo hanno votato a favore.

"Il voto dei Verdi europei - ha sottolineato Angelo Bonelli - compreso quello della delegazione italiana degli europarlamentari Benedetta Scuderi, Ignazio Marino, Cristina Guarda e Leoluca Orlando è stato determinante per fermare l'avanzata della destra e con essa Giorgia Meloni".

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