"Vedo che sono oggetto dell'agguerrita contraerea di Fdi, capisco. È il dovuto e disperato tentativo di distrarre l'attenzione dalle vicende del mio successore come ministro della cultura".
"Io - prosegue - non ho niente da nascondere e poiché non potrò rispondere alle interrogazioni che vengono, come noto, rivolte al governo, voglio ribadire subito quando già detto ieri, dopo aver appreso dalla stampa, il presunto valore delle "chiavi di Pompei" che mi sono state consegnate in una cerimonia pubblica con una pergamena contenente le motivazioni in data 20 Maggio 2022. Non ho depositato le chiavi di Pompei al Ministero ritenendole un'onorificenza assegnata alla persona, non un dono di rappresentanza di cui al dpcm 20 dicembre 2007, e ritenendo l'oggetto di scarso valore. Usando le parole dette oggi proprio dal ministro Sangiuliano, "credevo fosse una patacca".
Appena appreso ieri del possibile valore, ho immediatamente inviato una Pec (ore 12.58) al Cerimoniale di Stato e delle onorificenze per chiedere di valutare "se l'oggetto in questione fosse da ritenersi un dono di cortesia o rappresentanza, e quindi andasse consegnato alla pubblica amministrazione ai sensi del citato d.P.C.M.20 dicembre 2007, o se, viceversa, data la natura di onorificenza alla persona e non di dono, potesse essere non consegnato".
"In ogni caso - aggiunge ancora Franceschini - nella suddetta Pec, ho dichiarato che, e lo ribadisco adesso, avendo appreso il valore dell'oggetto lo consegnerò o lo donerò (a seconda appunto di come verrà qualificato) immediatamente al Ministero. Tutto qui".