Politica

Grillo contro Conte, aria di spaccatura e tribunali

Garante: 'Abbiamo visioni opposte'. Ricciardi: 'Sui 5s non decide lui'

Redazione Ansa

Il passaggio più velenoso Beppe Grillo lo ha lasciato nelle ultime righe di un intervento sul suo blog: nel caso in cui si metta mano a "elementi imprescindibili del M5s: il nome, il simbolo e la regola dei due mandati" non potrò che "esercitare i diritti che lo Statuto mi riconosce in qualità di Garante".

Insomma, siccome con la Costituente si potrà discutere di tutto ma proprio di tutto, allora Grillo ha lasciato intendere di essere pronto per le carte bollate. Questo sul piano legale. Sul piano politico, la lettura l'ha fatta l'ex ministro Danilo Toninelli, vicino al garante: "E' già in corso una rottura. Il Movimento, oggi, è fatto da due partiti e Grillo l'ha palesato".

Mentre il fondatore sembra preparare la battaglia legale, i vertici del Movimento studiano il contrattacco: sui valori fondamentali del M5s e sulla interpretazione autentica dello statuto, il garante può al massimo esercitare una "moral suasion", ha spiegato il parlamentare Alfonso Colucci, coordinatore dell'area legale del M5s. E poi, ha aggiunto, con accordi "contrattuali con il M5s coperti da riservatezza, Grillo ha espressamente rinunciato ad ogni contestazione relativa all'utilizzo del simbolo come modificato e come in futuro modificabile".

Ma non è solo una questione di tribunali. "Ormai è chiaro come il sole - ha scritto Grillo - a ottobre vi troverete davanti a un bivio, costretti a scegliere tra due visioni opposte di cosa debba essere il Movimento 5 Stelle. La prima è di una politica che nasce dal basso, e non da politici di professione, la seconda è quella di Giuseppe Conte. Ad oggi non mi sembra si stia compiendo un'opera di rinnovamento, ma un'opera di abbattimento".

Parole che nella sede del M5s sono state lette con una certa sorpresa, vista l'evocazione delle spaccatura - viene spiegato - proprio mentre si sta per concludere la prima fase della costituente, un momento di partecipazione, con 15 mila contributi. Ad ogni modo da Campo Marzio ricordano che il primo obiettivo è "tutelare l'unità della comunità" e andare avanti nella costituente. "Grillo non fa altro che ripetere in maniera ossessiva quello che aveva già detto - commenta un parlamentare M5s - con l'atteggiamento padronale di chi vuole perimetrare la discussione".

Le vie legali? "Gli danno quell'immagine di azzeccagarbugli che voleva attribuire a Conte". Il fondatore ha trascorso la due-giorni romana nel suo solito albergo, in zona Fori Imperiali. Chi ha presidiato l'ingresso non ha notato un particolate via vai. Unico volto riconosciuto, quello dell'ex senatore Elio Lannutti, espulso dal M5s nel 2021: "Ho trovato Grillo in forma, con Beppe siamo d'accordo", si è limitato a commentare uscendo dall'incontro. Di sicuro Grillo non ha visto Conte.

Per il resto, il programma e gli obiettivi del soggiorno nella Capitale del garante non sono stati diffusi, anche se il clima è parso molto diverso da quello del passato, quando all'albergo di Grillo c'era il pellegrinaggio di parlamentari e vertici del Movimento per faccia a faccia, summit collettivi, indicazioni sulla strategia e qualche rimprovero mascherato con l'umorismo. "Nel momento in cui impazza la polemica su un ministro, Gennaro Sangiuliano, che sta mettendo in imbarazzo il governo, cosa fa Beppe Grillo? Si prende la scena per processare Conte - ha detto il vicepresidente M5S, Riccardo Ricciardi, in un'intervista all'Huffington Post - Non mi sembra un contributo straordinario al Movimento. Ci aspetteremmo da lui un sostegno, anche comunicativo, visto che ci sono dei contratti in essere". La battaglia legale? "Le risposte alle questioni che pone Grillo, come il simbolo e il doppio mandato, arriveranno nell'assemblea costituente - ha detto Ricciardi - Non sarà certamente lui a decidere. Non sarà, in realtà, neanche Conte, né nessun altro singolo. Sarà la base a decidere cosa votare e come".

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