Politica

Governo a caccia di risorse, ma è muro di FI sugli extraprofitti

Bonus casa al 36%, addio a sconti su mobili e verde

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, archivio

Redazione Ansa

Il governo è a caccia di risorse per la manovra, ma è scontro con Forza Italia sulla tassa sugli extraprofitti. "Siamo contrari alla misura, è un'ipotesi irreale" dice il ministro degli Esteri Tajani. E il 2025 rischia di essere un anno di tagli drastici ai bonus riconosciuti alle famiglie. L'allarme di Assoutenti: addio agli sconti su mobili e decoder. "Senza interventi per la casa, il bonus ristrutturazione potrebbe scendere dal 50% al 36%. A rischio anche il bonus psicologo e le carte Cultura o Dedicata a te. Intanto la Cgil boccia le privatizzazioni: "Sono un'idea malsana".

Tajani, 'contrari a tassa extraprofitti, ipotesi irreale'

"Noi siamo assolutamente contrari alla tassa sugli extraprofitti: l'abbiamo detto fin dall'inizio e non abbiamo avuto nessuna segnalazione in questa direzione". Lo ha detto, in merito all'ipotesi di inserire la misura nella Manovra, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Cagliari per ufficializzare l'ingresso in Forza Italia di tre consiglieri regionali ex Partito Sardo d'Azione. "C'è il nostro no - ha ribadito - il ministro Giorgetti non ne ha mai parlato: lo considero un periodo ipotetico dell'irrealtà".

Bonus casa al 36%, addio a sconti su mobili e verde

(di Mila Onder)
Giorgia Meloni è stata esplicita: "E' finita la stagione dei bonus". Un messaggio politico chiarissimo che il governo dovrà declinare punto per punto entro ottobre, quando nella definizione della legge di bilancio si scoprirà quali saranno dal primo gennaio i bonus che sopravviveranno, quali saranno ridotti e quali invece del tutto eliminati.

Al momento a correre il rischio è un lungo elenco di sconti ed agevolazioni, con il settore della casa che si preannuncia il più colpito. Gli italiani dovranno probabilmente dire addio al bonus mobili, al bonus verde e al bonus decoder e dovranno fare i conti con il netto ridimensionamento di tutti gli sconti per i lavori edilizi.

Ma sul tavolo ci sono anche il bonus psicologo (per il cui rinnovo il mondo parlamentare sì è però già speso) e le carte Cultura o Dedicata a te. Secondo i calcoli di Assoutenti, l'insieme dei crediti legati ai bonus edilizi in vigore da fine 2020 al 2024 ha raggiunto un costo totale di circa 220 miliardi di euro, con un peso virtuale, spalmato sulla collettività, pari a 8.527 euro a famiglia, 3.679 euro a cittadino, neonati compresi. Gli stanziamenti per i bonus non edilizi, invece, si attestano attorno ai 2 miliardi di euro solo nel 2024. Tra quelli che rischiano di sparire l'associazione cita innanzitutto l'ecobonus al 75% riconosciuta per i lavori di riqualificazione energetica degli edifici unifamiliari o nei condomini; il sismabonus fino all'85% per lavori riguardanti misure antisismiche su abitazioni e immobili usati per attività produttive; il bonus verde, la detrazione Irpef del 36% per la sistemazione di aree verdi scoperte degli edifici privati.

Il vituperato superbonus subirà invece un netto ridimensionamento, passando dal 70% al 65% e solo per i lavori di condominio approvati entro il 17 febbraio 2023, documentando le spese entro il 29 marzo 2024. In generale a sopravvivere e a raccogliere tutti gli altri sconti edilizi sarà il bonus ristrutturazioni che però passerà dal 50% su una spesa pari a 96mila euro al 36% su un massimo di 48mila euro. Quanto basta a far scattare l'allarme dei sindacati: ridurre gli incentivi per l'efficienza energetica e per la ristrutturazione delle case, "in totale contraddizione con le stesse politiche europee e relativi fondi", sottolinea la Fillea-Cgil, "sarebbe un errore clamoroso a danno di cittadini, lavoratori e imprese". Tutto da vedere poi il destino del bonus mobili ed elettrodomestici, il contributo fiscale per l'acquisto di arredi e di lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi di classe superiore e meno impattante sull'energia elettrica. Su quest'ultimo nella maggioranza c'è però chi si è già mosso: la Lega lo definisce un incentivo 'buono e virtuoso' e per rinnovarlo ha presentato una proposta di legge che il primo firmatario Alberto Gusmeroli spera possa essere assorbita nella manovra. Situazione simile per il bonus psicologo introdotto nel 2022. L'intenzione di rinnovarlo è condivisa ma servono i soldi: l'anno scorso sono stati stanziati 10 milioni che ora andranno nuovamente reperiti.

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