"Non dobbiamo fare opposizione politica ma dobbiamo difendere la giurisdizione e il diritto dei cittadini ad un giudice indipendente". Sono le ultime righe della mail inviata il 19 ottobre scorso dal sostituto procuratore di Cassazione, Marco Patarnello, nella piattaforma dell'Anm e conta centinaia di utenti. Una lettera diventata caso politico e rilanciata, in parte, dalla premier Giorgia Meloni attraverso i social. Parole su cui è intervenuto il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
"Noto un silenzio assordante di molti, di troppi, sulle dichiarazioni di Patarnello, su cui non ho bisogno di fare commenti". Sullo scontro in atto con le toghe la seconda carica dello Stato auspica anche un ridimensionamento dei toni perchè "non si può andare avanti, con le liti. Occorre trovare concordemente una soluzione a queste reciproche invasioni di campo".
Duro invece il vicepremier Salvini secondo cui "Patarnello non merita di stare al suo posto, se c'è qualcuno scambia il Tribunale per un centro sociale e per un luogo di vendetta politica ha sbagliato mestiere".
Dal canto suo l'Anm afferma di non essere contro il governo. "Sarebbe assurdo - spiega il presidente Giuseppe Santalucia - pensare che l'ordine giudiziario, un'istituzione del Paese, sia contro un'istituzione del Paese quale è il potere politico. Non è lo scontro istituzionale quello a cui tendiamo, tendiamo a difendere l'autonomia e l'indipendenza dell'ordine giudiziario".
A difendere le toghe arriva l'opposizione. Il leader di M5S Conte attacca la premier Meloni. "Non può continuare a mentire a ripetizione, spudoratamente, manipolando la realtà e lavorando per nascondere i fatti su cui i cittadini poi possono farsi un'idea", sostiene riferendosi alle parole della dalla presidente del Consiglio sulla mail di Patarnello. Patarnello, barese classe '62, esponente di Magistratura democratica (Md) è approdato in Cassazione nel 2023 e la sua carriera è stata interamente dedicata alla funzione giudicante. Prima dell'arrivo tra i Supremi giudici è stato gip nella Capitale per poi lavorare nell'ufficio Studi del Consiglio superiore della magistratura. A 49 anni è stato eletto come vicesegretario del Csm per poi passare al Tribunale di Sorveglianza di Roma. Md ha diffuso l'intera sua missiva.
"Indubbiamente l'attacco alla giurisdizione non è mai stato così forte - afferma - forse neppure ai tempi di Berlusconi. In ogni caso oggi è un attacco molto più pericoloso e insidioso per molte ragioni. Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte. E rende anche molto più pericolosa la sua azione, avendo come obiettivo la riscrittura dell'intera giurisdizione e non semplicemente un salvacondotto - scrive Patarnello aggiungendo - a magistratura è molto più divisa e debole rispetto ad allora. A questo dobbiamo assolutamente porre rimedio".
Per contro invece "la compattezza e omogeneità di questa maggioranza è molto maggiore che nel passato e la forza politica che può esprimere è enorme e può davvero mettere in discussione un assetto costituzionale... il pericolo per una magistratura ed una giurisdizione davvero indipendente è altissimo". Una mail che ha provocato, per Md, "reazioni del tutto esorbitanti". "Il presidente del Consiglio dei Ministri, di qualsiasi partito politico, non è mai un avversario da fermare o da combattere, ma un interlocutore istituzionale da rispettare. Sempre", osserva invece Magistratura Indipendente.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it