Politica

Nordio: "Le toghe facciano un passo indietro dalla politica"

Ministro: 'La visita di Pinelli a Meloni non lede le leggi'

Redazione Ansa

   "Nel momento in cui adotti un codice anglosassone, la separazione delle carriere è una conseguenza inevitabile, altrimenti il sistema si inceppa. E il sistema da noi si è inceppato". Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio al Salone della Giustizia a Roma, precisando che il governo "non si sente affatto accerchiato dai giudici. La grandissima parte dei miei ex colleghi - ha aggiunto - fa bene il proprio lavoro, anche troppo, facendolo in silenzio".

    Secondo il Guardasigilli, in questi anni "vi è stata una seconda fase di 'Mani pulite', in cui per una retrocessione della politica, la magistratura ha di fatto occupato questo posto e da quel momento molte decisioni politiche sono state influenzate dalla magistratura, che si è permessa di criticare le leggi". In un Pase ideale, sostiene Nordio, "i magistrati non dovrebbero criticare la legge e i politici non dovrebbero criticare le sentenze. Ma dopo 'Mani pulite' questa situazione si è capovolta. Ora bisognerebbe capire chi per primo debba fare un passo indietro, ma visto che questa esondazione è partita dalla magistratura sarebbero loro a doverlo fare".

   "Credo sia perfettamente normale che vi sia questa interlocuzione che non vulnera nessuna prassi o legge dello Stato", ha aggiunto il ministro, commentando le polemiche sull'incontro del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli a Palazzo Chigi con la premer Meloni. "Non credo ci sia una irritazione del Quirinale - ha aggiunto Nordio - ho incontrato anche io ieri il vicepresidente Pinelli e l'interlocuzione è periodica perché, soprattutto in questo momento di riforme sulla IA, sulle modalità con cui essa può intervenire nell'organizzazione della giustizia, abbiamo interlocuzioni con Pinelli, Csm, Consiglio nazionale forense e altre associazioni.

 

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