(ANSA) - TERAMO, 11 NOV - Un logo per la promozione turistica
della Costa teramana "che non rappresenta in alcun modo il
profilo del Gran Sasso o una sua evocazione, ma richiama uno dei
periodi più bui del Paese". E' il parere sul logo della "Riviera
del Gigante" espresso da Matteo Settepanella, presidente
dell'Osservatorio Antifascista 25 settembre 1943, e Luciano
D'Amico, consigliere di opposizione nel Consiglio regionale
d'Abruzzo, candidato alla presidenza della Regione alle elezioni
del marzo scorso, i quali, in una nota fanno osservare che
ruotando l'immagine del logo "ci si accorge che il profilo del
Gran Sasso sembra evocare la rappresentazione di un dittatore
italiano" e ne chiedono la modifica.
"La Riviera del Gigante è il nuovo, o meglio, ultimo marchio
(in ordine di tempo) della Costa della provincia di Teramo che
potrà, come ci auguriamo, essere un volano per lo sviluppo del
settore turistico - scrivono Settepanella e D'Amico nella nota
inviata alla stampa - Abbiamo il brand per una provincia, ma, se
andiamo a vedere gli strumenti di programmazione della Regione
Abruzzo, scarse sono le risorse destinate a questo strategico
settore. Ci colpisce il logo della 'Riviera del Gigante', così
chiamata perché la costa teramana è situata alle base del Gran
Sasso denominato da molti 'il gigante che dorme'. Il Gigante è
proprio lui, il Gran Sasso, ma il logo non lo mostra, o meglio,
se ruotiamo l'immagine di 90 gradi, ci si accorge che il profilo
del Gran Sasso sembra evocare la rappresentazione di un
dittatore italiano. Sarebbe opportuno, e pertanto lo chiediamo
ai sindaci della Costa teramana - concludono - modificare il
logo che non rappresenta in alcun modo il profilo del Gran Sasso
o una sua evocazione, ma richiama uno dei periodi più bui del
Paese". (ANSA).
Logo turistico costa teramana 'evoca periodi bui, cambiatelo'
Per Settepanella e D'Amico non è profilo Gran Sasso, ma del Duce