Politica

Meloni: 'Anche la fusione nucleare per superare la transizione'. Il Papa: 'Basta ritardi sul clima'

Guterres: 'Ingordigia di risorse'

Redazione Ansa

Giorgia Meloni arriva alla Cop29 di Baku e presenta la visione del suo governo sulle politiche climatiche. Conferma tutti gli impegni presi dal Paese, annuncia un approccio "pragmatico" e "non ideologico" e rilancia sulla fusione nucleare. Una tecnologia che a suo dire "potrebbe cambiare le carte in tavola", e sulla quale "l'Italia è all'avanguardia".

A Baku arriva anche il messaggio di papa Francesco, che grida che l'emergenza climatica "non consente altri ritardi" mentre il segretario dell'Onu Antonio Guterres ha accusato i Paesi ricchi di "ingordigia" verso le risorse dei Paesi in via di sviluppo che servono per la transizione energetica.

L'inviato speciale per il clima del presidente Joe Biden, John Podesta, alludendo alla svolta annunciata di Trump, ha detto che "grazie agli storici investimenti del settore privato resi possibili dell'Inflation Reduction Act, l'economia degli Stati Uniti nei prossimi anni continuerà sulla sua strada di decarbonizzazione e riduzione delle emissioni". E' entrato poi nel vivo intanto il negoziato chiave della Cop, quello per il nuovo fondo di aiuti ai paesi vulnerabili al cambiamento climatico. I paesi in via di sviluppo del G77 (compresa la Cina) hanno proposto di passare da 100 miliardi di dollari all'anno a 1.300.

La premier italiana è intervenuta di prima mattina al summit dei capi di Stato e di governo. Ha detto che sul clima "l'Italia vuole continuare a fare la propria parte". Ma per "proteggere l'ambiente" non serve "un approccio che sia troppo ideologico e non pragmatico, o saremo lontani dalla via del successo". Per la premier "al momento non c'è alternativa ai combustibili fossili, dobbiamo avere una visione realistica. Dobbiamo usare tutte le energie a nostra disposizione, non solo le rinnovabili, anche i biocarburanti e la fusione nucleare", secondo il principio della "neutralità tecnologica".

"L'Italia è all'avanguardia nella fusione nucleare - ha proseguito Meloni -. Nell'ambito della nostra presidenza del G7, abbiamo organizzato il primo incontro del World Fusion Energy Group, promosso dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica. Intendiamo rilanciare questa tecnologia, che potrebbe cambiare le carte in tavola".

"Lavoriamo per una nuova diplomazia energetica - ha detto ancora la premier -, per moltiplicare le opportunità di cooperazione tra il Nord e il Sud del mondo". E ha concluso: "Sono una madre, e come madre niente mi dà più soddisfazione di quando lavoro per politiche che consentiranno a mia figlia e alla sua generazione di vivere in un posto migliore".

In Italia, le parole di Meloni hanno suscitato le critiche degli ambientalisti e dei think tank. "L'intervento sembra scritto dall'Eni", ha commentato Greenpeace. Anche per Stefano Ciafani di Legambiente "quello che ha detto Giorgia Meloni è quello che dicono le aziende energetiche del gas". Luciano Di Tizio del Wwf parla di "benaltrismo tecnologico" che "ci farà solo perdere tempo, vite umane, natura e attività economiche".

Per Luca Bergasmaschi del think tank Ecco, "la cosa forse più grave del suo intervento è il sostegno al gas, che fa un regalo all'industria fossile" e "mina gli obiettivi di sviluppo sostenibile". Serena Giacomin di Italian Climate Network bolla la fusione nucleare come "promessa rinviata al futuro", mentre servirebbe "implementare le tecnologie già disponibili".
"La fusione nucleare non è oggi un'opzione energetica - ha commentato il ricercatore del Cnr Nicola Armaroli - E' un campo di ricerca con grande potenziale, ma che non potrà contribuire alla decarbonizzazione per i prossimi 30 anni".

Papa alla Cop29: 'La situazione non consente altri ritardi'

"I dati scientifici a nostra disposizione non consentono ulteriori ritardi e rendono chiaro che la preservazione del creato è una delle questioni più urgenti del nostro tempo. Dobbiamo anche riconoscere che è strettamente legata alla preservazione della pace". Lo dice il Papa in un messaggio alla Cop29, pronunciato dal Segretario di Stato vaticano, il card. Pietro Parolin, presente a Baku. "Dovremmo agire e vivere come membri di un'unica famiglia che abita lo stesso villaggio globale interconnesso", è l'appello del Papa.

Il Papa, nel messaggio alla Cop29, auspica dunque che "il principio delle responsabilità comuni ma differenziate e delle rispettive capacità guidi e ispiri il lavoro di queste settimane. Che le responsabilità storiche e presenti diventino impegni concreti e lungimiranti per il futuro, affinché da queste settimane di lavoro possa emergere un Nuovo Obiettivo Quantificato Collettivo sulla Finanza per il Clima, tra i più urgenti di questa Conferenza".

Per Papa Francesco "si dovrebbero cercare soluzioni che non compromettano ulteriormente lo sviluppo e la capacità di adattamento di molti Paesi che sono già gravati da un debito economico paralizzante". E' dunque "essenziale cercare una nuova architettura finanziaria internazionale che sia incentrata sull'uomo, sia audace, creativa e basata sui principi di equità, giustizia e solidarietà. Una nuova architettura finanziaria internazionale che possa davvero garantire a tutti i Paesi, in particolare ai più poveri e a quelli più vulnerabili ai disastri climatici, percorsi di sviluppo sia a basse emissioni di carbonio che ad alta condivisione che consentano a tutti di raggiungere il loro pieno potenziale e di vedere rispettata la propria dignità. Abbiamo le risorse umane e tecnologiche per invertire la rotta e perseguire il circolo virtuoso di uno sviluppo integrale che sia veramente umano e inclusivo", conclude Papa Francesco. 

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