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La maternità surrogata reato universale, 50 coppie pronte a ricorsi

Associazione Coscioni: 'Pronti a difenderle nei Tribunali'. La legge in Gazzetta Ufficiale lunedì

Redazione Ansa

La maternità surrogata reato universale. La legge Varchi sta per entrare in vigore e già oltre 50 coppie, preoccupate per effetti, sono pronte a dare battaglia per vie legali.

Alla fine, dopo una lunga riflessione, dal Colle la firma è arrivata: il disegno di legge per rendere la gestazione per altri "reato universale", approvata in via definitiva dal Senato il 16 ottobre, sarà in Gazzetta ufficiale lunedì 18 novembre. La legge era stata firmata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, lo scorso 4 novembre, prima della partenza per la sua visita in Cina. La gestazione per altri era già vietata in Italia ma adesso, con il nuovo provvedimento, una coppia che ricorre alla Gpa anche in un Paese in cui è consentita può essere incriminata con pene dai tre mesi ai due anni di carcere, e con una multa fino a un milione di euro.

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Il tema è diventato quindi più che reale per le tante famiglie che ne hanno fatto ricorso o ne hanno intenzione e che ora si chiedono cosa accadrà. Per questo, in molti, si sono già rivolti all'associazione Luca Coscioni che si è detta pronta a dare supporto in ogni sede: "Sono già oltre 50 le coppie che, da tutta Italia, hanno chiesto aiuto al team legale dell'Associazione Luca Coscioni preoccupate per le conseguenze che questa legge potrà avere sul loro progetto di famiglia", hanno detto all'ANSA Marco Cappato e Filomena Gallo, rispettivamente Tesoriere e segretaria nazionale dell'Associazione Luca Coscioni. Le 100 persone che hanno già contattato l'associazione, sono coppie che si trovano in step differenti del percorso: "chi ha appena intrapreso l'iter", ovvero ha solo firmato il consenso in un centro estero, "e chi ha già fatto il prelievo di gameti".

Coppie che "stanno attendendo il parto o che stanno per iniziare la trafila dopo aver scelto il paese con leggi più chiare". L'Associazione Coscioni spiega che si tratta, per lo più, di ragazze e ragazzi giovani, eterosessuali, "con donne affette da gravi patologie che rendono impossibile portare avanti una gravidanza". Ma ci sono anche coppie dello stesso sesso. "Se la procedura di gravidanza per altri all'estero prende il via dopo l'entrata in vigore della legge, la coppia o la persona coinvolta sarebbe perseguibile penalmente", è stato il monito dell'avvocata Gallo e del Tesoriere Cappato. "Se la procedura, invece, fosse già stata avviata, la legge non sarebbe applicabile, in base al principio di irretroattività del diritto penale". Ma nel dubbio e con mille timori, pur essendo esclusa la retroattiva, c'è ha comunque chiesto il sostegno legale. "Siamo pronti a difendere tutte le coppie danneggiate da questa legge ingiusta e irragionevole. Porteremo la nostra e la loro battaglia nei tribunali e in ogni sede adeguata, con l'obiettivo di ristabilire un'opportunità offerta dalla scienza, che una normativa cieca e brutale pretende di condannare come reato universale", promettono Gallo e Cappato.

A esultare nella giornata di oggi, con la notizia della firma del Capo dello Stato e della prossima pubblicazione in Gazzetta, sono stati i Pro-vita e il centrodestra. "Il Presidente della Repubblica ha firmato, come era logico e prevedibile, la legge contro la vergogna dell'utero in affitto. Si rassegnino i gazzettieri che oggi avevano scritto che il Presidente aveva dei dubbi", ha affermato il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. I Pro vita plaudono all'Italia "all'avanguardia contro il mercato dei bimbi" e ora invitano il governo a promuovere "una moratoria presso l'Onu e l'Ue". Diversa la posizione Più Europa: "Il reato universale di gestazione per altri, promulgata oggi e in vigore da lunedì, è l'ennesima legge incostituzionale varata da questo governo che sarà abbattuta dai Tribunali", è l'auspicio del Segretario di +Eu Riccardo Magi. L'Associazione Coscioni su questo non ha dubbi: "subito dopo l'entrata in vigore della legge, potrebbe esserci già il primo caso da portare in Tribunale". 

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