"A detta di alcuni esperti, ciò che sta accadendo a Gaza ha le caratteristiche di un genocidio. Bisognerebbe indagare con attenzione per determinare se s'inquadra nella definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali". E' quanto afferma papa Francesco nel suo nuovo libro "La speranza non delude mai. Pellegrini verso un mondo migliore", in uscita per il Giubileo 2025 e di cui il quotidiano La Stampa anticipa oggi alcuni brani.
Il volume, a cura di Hernán Reyes Alcaide (Edizioni Piemme), uscirà martedì in Italia, Spagna e America Latina, e poi a seguire in vari altri Paesi.
Di fronte alla sfida delle migrazioni "nessun Paese può essere lasciato solo e nessuno può pensare di affrontare la questione isolatamente attraverso leggi più restrittive e repressive, talvolta approvate sotto la pressione della paura o in cerca di vantaggi elettorali. Al contrario, così come vediamo che c'è una globalizzazione dell'indifferenza, dobbiamo rispondere con la globalizzazione della carità e della cooperazione, affinché le condizioni degli emigranti siano umanizzate". E' quanto afferma Francesco nel libro.
"Ho seguito da vicino le massicce mobilitazioni degli studenti in diverse città e conosco alcune azioni con cui si battono per un mondo più giusto e attento alla salvaguardia dell'ambiente. Agiscono con preoccupazione, entusiasmo e, soprattutto, con senso di responsabilità verso l'urgente cambio di rotta che ci viene imposto dalle problematiche derivate dall'attuale crisi etica e socio-ambientale", afferma il Papa nel libro.
"Il tempo sta per scadere, non ce ne resta molto per salvare il pianeta e loro vanno, escono e si fanno valere. E non lo fanno solo per se stessi, lo fanno per noi e per chi verrà dopo.
Ci sono diversi esempi di come questo dialogo intergenerazionale può sfociare in un'alleanza applicata alla cura della casa comune. Penso - prosegue papa Francesco - ad alcuni progetti che si preoccupano di trasmettere il patrimonio di conoscenze e i valori della produzione alimentare locale che possedevano i nostri nonni, allo scopo di applicarli con l'aiuto dei mezzi di cui oggi disponiamo per fare passi avanti nella difesa e promozione della biodiversità alimentare. Li anima il desiderio di ritornare alla terra e di coltivarla, senza sfruttarla, con tecniche e metodi del tutto ecologici. In un mondo sempre più frenetico e "usa e getta", queste iniziative aiutano le persone a non perdere il legame con il cibo e con le tradizioni locali a esso collegate".