(ANSA) - ROMA, 17 NOV - Di fronte alla sfida delle migrazioni
"nessun Paese può essere lasciato solo e nessuno può pensare di
affrontare la questione isolatamente attraverso leggi più
restrittive e repressive, talvolta approvate sotto la pressione
della paura o in cerca di vantaggi elettorali. Al contrario,
così come vediamo che c'è una globalizzazione dell'indifferenza,
dobbiamo rispondere con la globalizzazione della carità e della
cooperazione, affinché le condizioni degli emigranti siano
umanizzate".
"Riaffermo qui che 'è assolutamente necessario affrontare nei
Paesi d'origine le cause che provocano le migrazioni' (Messaggio
per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2017). È
necessario che i programmi attuati a questo scopo - scrive il
Papa nel libro - garantiscano che, nelle aree colpite
dall'instabilità e dalle ingiustizie più gravi, si dia spazio a
uno sviluppo autentico che promuova il bene di tutte le
popolazioni, in particolare dei bambini e delle bambine,
speranza dell'umanità. Se vogliamo risolvere un problema che
tocca tutti noi, dobbiamo farlo attraverso l'integrazione dei
Paesi di origine, di transito, di destinazione e di ritorno dei
migranti". (ANSA).
Il Papa, 'nel tempo delle migrazioni stiamo diventando disumani'
'Nessuno può affrontare tema isolatamente, con leggi repressive'