L'Emilia-Romagna resta una roccaforte del Pd e del centrosinistra, mentre in Umbria si profila un testa a testa che probabilmente non si risolverà fino all'ultima sezione scrutinata.
Le proiezioni che riguardano l'Emilia-Romagna evidenziano un distacco che non appare colmabile: Michele de Pascale, candidato del Pd sostenuto dal centrosinistra in versione campo larghissimo, viaggia attorno al 56%, in vantaggio di oltre 15 punti sulla sua sfidante Elena Ugolini.
Gli interventi dei due sfidanti principali sull'esito sono attesi nelle prossime ore. L'attenzione principale si concentra adesso sugli equilibri interni alle coalizioni e sui risultati dei partiti. Diversa la situazione in Umbria dove invece le proiezioni non danno un chiaro segnale, con Stefania Proietti del centrosinistra in leggerissimo vantaggio rispetto alla presidente uscente Donatella Tesei. In questo caso, invece, sarà determinante aspettare l'esito degli scrutini. Il dato già confermato è quello che riguarda l'affluenza alle urne, crollata, in particolare in Emilia-Romagna dove ha votato appena il 46,42%, in calo di circa 21 punti rispetto alle regionali del gennaio 2020 che furono però trainate da una campagna elettorale con una vastissima attenzione mediatica. Affluenza in calo di 13 punti anche in Umbria, che però ha superato la soglia psicologica del 50%, attestandosi al 52,30%.
Regionali: Emilia-Romagna resta la roccaforte del Pd. L'Umbria, è testa a testa - IL PUNTO
Michele De Pascale verso l'elezione alla presidenza