Politica

Proietti, vorrei essere la 'presidente della pace'

Il giorno dopo il voto tra lavoro e pensiero a S. Francesco

Redazione Ansa

(ANSA) - ASSISI (PERUGIA), 19 NOV - Vorrebbe essere un giorno ricordata anche come la "presidente della pace" Stefania Proietti, neo eletta alla presidenza della Regione Umbria. Che il giorno dopo il voto racconta all'ANSA di essersi "svegliata con un senso ancora più grande di responsabilità". "E in giornata sicuramente andrò a rendere omaggio alla Basilica di San Francesco" annuncia.
    La mattinata di martedì l'ha trascorsa nel suo ufficio di sindaca ad Assisi, accogliendo giornalisti e troupe televisive, spiegando quello che lei stessa ha definito un "miracolo", parlando della sua affermazione.
    Tra un'intervista e l'altra c'è il telefono che squilla in continuazione, tra le chiamate ricevute anche quella del prefetto di Perugia. I prossimi giorni Proietti dovrà dedicarli a lasciare al meglio il suo ruolo da sindaca e da presidente di Provincia, per poi attendere la proclamazione e quindi il debutto in Consiglio regionale.
    In mezzo alle pratiche politiche e burocratiche c'è anche il ruolo di mamma e moglie. "I miei due figli e mio marito - racconta - mi hanno sempre accompagnata nella mia attività amministrativa e anche ieri sera sono stati al mio fianco. Come è possibile coniugare gli incarichi con l'essere mamma? È possibile grazie alle nostre famiglie, alla mia e a quella di mio marito, senza di loro non sarebbe stato possibile tutto questo".
    Ma l'essere donna porta anche a un'altra riflessione, quella di essere la quarta governatrice consecutiva alla guida dell'Umbria. Prima di lei, Maria Rita Lorenzetti, Catiuscia Marini, Donatella Tesei, che ha sconfitto nel voto. Poi appunto, Stefania Proietti. "Quella di avere da tanto tempo presidenti di Regione donne - sottolinea la stessa Proietti - è una caratteristica tutta umbra, che ci rende unici nel panorama nazionale". "È uno di quei segni che ci rende una terra all'avanguardia e sicuramente apri pista per tanti altri", aggiunge la governatrice. Alla quale non dispiacerebbe, un giorno, essere ricordata anche come la "presidente della pace".
    "Alle guerre non ci arrendiamo - spiega Proietti -, la pace non è solo un sogno, ma è un dovere di tutti ad ogni livello. E noi siamo terra di pace e questo noi lo abbiamo detto chiaramente nel nostro programma". (ANSA).
   

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