Poche modifiche concordate in maggioranza e solo con l'ok del Mef sulle coperture. Tra le righe della nota diffusa al termine del vertice di centrodestra emerge la linea data dalla premier Giorgia Meloni agli alleati. Uno stop, di fatto, a proposte non condivise da tutta la maggioranza come quella della riduzione del canone Rai chiesto dalla Lega. Ma anche l'ulteriore taglio dell'Irpef sul quale insiste da tempo Forza Italia, al momenmto risulterebbe complicato. Temi su cui comunque tranto la Lega quanto Fi non sembrano voler mollare la presa.
L'invito, dunque, è quello a concentrarsi su poche modifiche da segnalare al Tesoro che ne valuterà poi la fattibilità. Gli unici spiragli riguardano in particolare misure "relative alle forze dell'ordine, alle politiche sociali e ai settori produttivi". E dunque niente stretta sul turn over delle forze dell'ordine (un punto sul quale lo stesso Giorgetti ha fatto in passato delle aperture) ma anche Ires premiale (una misura chiesta dagli imprenditori alla quale il ministro Adolfo Urso starebbe lavorando) e ok a misure come il 'bonus' per le attività extra-scolastiche caldeggiato da FdI o ulteriori detrazioni per i figli (Nm e FI chiedono di innalzarne l'attuale tetto di 800 euro). "Il proficuo incontro - si legge nel testo diramato da palazzo Chigi - ha riscontrato la piena condivisione di vedute a sostegno di una manovra che guarda alle esigenze del sistema sanitario, di famiglie, lavoratori e tessuto produttivo". Modifiche migliorative proposte a livello parlamentare saranno "valutate con attenzione dal governo" ma con un occhio ai conti pubblici. Inoltre "i leader hanno dato mandato al ministro Giorgetti di valutare, alla luce delle coperture necessarie, la praticabilità di alcune proposte di modifica condivise da tutti".
La premier Meloni, insomma, in asse con Giorgetti tira una riga sulle richieste degli alleati al termine di una riunione svoltasi in una sede top secret il cui piatto forte è stato, appunto, la manovra. Ma non solo. Al centro della riunione, si racconta in ambienti della maggioranza,ci sarebbe stata anche la politica estera con un focus sulla questione della sentenza della Corte penale internazionale sull'arresto di Benjamin Netanyahu, in vista dell'apertura del tavolo del G7 per concertare una linea comune. Serve "prudenza, lettura delle carte" ha ribadito oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani sottolineando che "noi sosteniamo la Cpi ma deve agire puntando sul diritto e non sulla politica". Su questo fronte si sarebbe chiarito che la linea da seguire è quella di palazzo Chigi e del ministro degli Esteri.
Un giro di orizzonte ci sarebbe stato anche sulle questioni legate alle soluzioni da adottare in vista del trasferimento di Raffaele Fitto a Bruxelles dopo la nomina in Ue. Una partita che potrebbe diventare più complessa se dovesse essere necessario valutare un cambio anche al Turismo. Nella maggioranza, infatti, si guarderebbe con timore a possibili novità sul caso Santanché-Visibilia. In tribunale a Milano è previsto l'intervento del legale della ministra e la decisione del gup dovrebbe arrivare martedì. In ogni caso, sempre secondo quanto viene riferito, la premier al momento comunque non intenderebbe affidare ad altri partiti la guida di ministeri che ora sono in capo a esponenti di Fratelli d'Italia. Una questione che in ogni caso, si spiega comunque, verrà affrontata solo dopo che sarà chiusa la partita della manovra. Massimo riserbo fino all'ultimo sulla location della riunione che si sarebbe comunque tenuta, secondo quanto viene riferito, a casa della premier. A margine della riunione ci sarebbe stato anche il tempo per vedere gli azzurri impegnati nella Coppa Davis con la presidente che poco dopo sui social ha fatto i complimenti alla nazionale.
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