Politica

Nuova votazione M5s dal 5 all'8 dicembre

Conte: 'Grillo vuol portare via il pallone e chiudere il campo'. Toninelli: 'Beppe vuole archiviare il movimento con dignità'. Borrè: 'C'è sentenza che stabilisce che il simbolo sia dell'attuale garante' 

Beppe Grillo in un'immagine di archivio

Redazione Ansa

La nuova votazione sui quesiti della Costituente M5s chiesta dal garante Beppe Grillo si terrà dal 5 all'8 dicembre.

L'avviso è poi stato poi pubblicato sul sito del Movimento: l'assemblea degli iscritti è convocata dalle 10 di giovedì 5 dicembre alle 22 di domenica 8 dicembre, "mediante lo strumento della consultazione in rete". Gli argomenti oggetto del voto saranno: "Proposte relative al ruolo del Presidente e degli organi che lo affiancano o coadiuvano; Proposte relative al ruolo del Garante; Proposte relative alla ripetizione del voto e alla modifica del simbolo; Proposte relative al Comitato di Garanzia e al collegio dei Probiviri".

La votazione si svolgerà utilizzando lo strumento telematico on line SkyVote. Ai sensi dello Statuto, viene ricordato, "non possono votare le/gli Iscritte/i da meno di 6 mesi, gli Iscritti nel periodo di sospensione (anche in via solo cautelare) e gli Iscritti esclusi dall'Associazione, ancorché con provvedimento non definitivo, ed i Sostenitori"

"Torniamo a rivotare tutti quanti insieme, serenamente, tutto il popolo della comunità degli iscritti tornerà a votare e secondo me avremo anche qualche aumento dei votanti". Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, a Cinque Minuti, su Rai Uno. "Ho chiuso l'epoca dell'avvocato. Adesso i legulei cavilli giuridici li lasciamo al fondatore che predicava la democrazia". Per Conte, Grillo "vuol strozzare questa partecipazione e portare via il pallone, chiudere il campo di calcio, gli spogliatoi, dire 'andate tutti a casa perché devo continuare a decidere'".

 

Conte: 'Escludo che ci sarà il mio nome nel simbolo'

 "Assolutamente escludo" che venga messo il nome Giuseppe Conte sul simbolo. Non sono assolutamente favorevole. Non è che ieri eravamo grillini e oggi siamo contiani. Oggi siamo una forza che vuole continuare a incidere e cambiare il Paese". Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, a Cinque Minuti, su Rai Uno. "C'è stato veramente un grande bagno di partecipazione democratica, abbiamo completamente rinnovato il movimento. Adesso siamo una forza progressista. Gli iscritti hanno scelto di definirsi indipendenti. Forza progressista e indipendente. Abbiamo una vocazione assolutamente popolare. Non saremo mai un partito di sistema. Siamo sempre vicino ai bisogni dei cittadini, di chi soffre, di chi è in difficoltà, un cedo medio impoverito, imprese che sono alle prese con scartoffie e burocrazia. Noi lavoreremo per questo a testa alta in Europa e a livello internazionale".

Forza progressista "significa alternativa a questa destra. Poi c'è un'area progressista, c'è spazio per molte forze politiche, soprattutto per una forza che ha una sua originalità. Rimane un movimento d'opinione che sta lì per combattere delle battaglie, non per occupare provveditorati agli studi, Asl, ospedali, centri vari, patronati". Così Conte precisando che "a noi questo non interessa, non interesserà mai. Chi si confronterà con noi si confronterà con obiettivi, programmi ben precisi. Se questi programmi avranno al centro combattere e contrastare le ingiustizie, combattere e contrastare tutte le iniquità e diseguaglianza, noi ci staremo. Quindi programmi".

"La comunità degli iscritti ha scelto di mettere in discussione la rigidità della regola tradizionale" dei due mandati "e ha votato varie opzioni. Ora apriremo questo dossier, tra un attimo. Ci confronteremo e troveremo una soluzione sempre innovativa"- ha aggiunto Conte - "Non siamo quelli carrieristi, quelli che vogliono fare la professione della politica. Ci sono varie opzioni, quindi sarà una soluzione ragionevole, più equilibrata per salvaguardare competenze ed esperienze, ma non avremo nulla a che fare con gli altri partiti dove si fa carriera 5, 6, 7, 8 mandati".

 

Toninelli: 'Grillo vuole archiviare il M5s con dignità'

"L'esultanza dopo il voto su Beppe Grillo è stata l'esultanza dei perdenti, non mi ha fatto neanche arrabbiare. Esultare sull'uccisione di colui che ha creato il Movimento, neanche Salvini con Bossi è riuscito a fare la stessa cosa". Così a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, l'esponente del Movimento Cinquestelle Danilo Toninelli. Dopo i fatti dello scorso weekend ha sentito Beppe Grillo? "No, gli ho mandato un messaggino ma non mi ha risposto". Secondo lei Grillo preferisce che il M5S muoia piuttosto che vada avanti senza di lui? "Penso di si ed è quello che vorrei accadesse anche io. Auguro a Conte una lunga carriera col suo partito Progressista indipendente, costola del Pd, magari lo voterò anche. Grillo però - ha precisato a Rai Radio1 l'ex ministro - non vuole un partito ma archiviare" il Movimento "con la dignità che gli spetta". "Io faccio un appello a chi è incazzato contro la cancellazione del limite al doppio mandato: non cancellatevi dal M5s, la vostra presenza serve per il quorum, ovviamente gettate il telefonino, non votate - ha esortato Toninelli - E a quei 90mila cancellati dall'oggi al domani perché non votavano, dico di fare una richiesta per mail di re-iscrizione. Io ho votato le parti senza quorum, quando è uscita la notizia che c'era il quorum ho votato anche le altri parti". Il ricorso del garante "era scontato e Conte lo sapeva benissimo, ma ogni tanto bisogna recitare il ruolo della vittima - ha spiegato Toninelli - Il garante non esiste per fare politica, ma per difendere i principi fondamentali, i valori del M5s. Che sono stati cancellati, con i mandati che sono diventati 33 e gli iscritti che non contano più: ad agosto erano 170 mila, ora sono 88 mila. Si è creato a monte una maggioranza, anche se si è rispettata una norma statutaria sugli iscritti non attivi. Non ho mai parlato di brogli o manipolazioni, ma di convenienza". Quello di Grillo è un Sabotaggio? "Lo statuto lo ha fatto Conte, allora è lui il sabotatore", ha risposto Toninelli.

Borrè: 'C'è sentenza che stabilisce che simbolo sia di Grillo' 

"Il perché Grillo si affidi alla ripetizione della votazione dell'assemblea è semplice. Lo statuto attuale del movimento 5 stelle, congegnato da Conte e da Grillo, prevede che in caso di una delibera dell'assemblea costituente del Movimento 5 stelle non condivisa dal garante, cioè Grillo stesso, questi abbia il potere di richiedere una ripetizione della votazione". Così Lorenzo Borrè, storico avvocato dei 'dissidenti' pentastellati, ai microfoni di Radio Cusano nel corso della trasmissione '5 Notizie'.

Chiesta la sua opinione su Grillo, Borrè ha risposto "credo voglia testare l'influenza che ha su chi ha votato contro questa decisione visto che una consistente parte dei componenti si è dichiarata contraria. Oggi il rischio è che la votazione si ripeta nello stesso modo ma, col passare del tempo e confidando nell'astensione di alcuni membri, le cose potrebbero cambiare e lui si affida a questo".

Riguardo il tema della titolarità del nome e del simbolo del movimento, l'avvocato Borrè afferma "sono a conoscenza del fatto che dovrebbe essere una scrittura privata tra Grillo e l'associazione Movimento 5 stelle oggi presieduta da Conte, che cederebbe i diritti del nome e del simbolo al movimento da parte di Grillo. Il problema è che questa scrittura non è stata resa pubblica, perciò -precisa - fino ad allora ciò che fa giurisprudenza è una sentenza il cui oggetto è proprio la titolarità di nome e simbolo, che stabilisce entrambi come proprietà di Grillo. Se poi ci sia un contratto di cui non siamo al corrente e su cui fare affidamento, non possiamo saperlo" .

Borrè termina il proprio intervento commentando lo statuto attuale del movimento "come detto, sicuramente siamo vicini alla scrittura di un nuovo statuto, ma mi preme dire come in prima persona ho potuto constatare che in quello attuale, cioè quello che ha dato i poteri a Conte, ci siano dei vizi di approvazione evidenti".

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