Politica

Il Papa: 'No alle omelie lunghe, massimo 10 minuti'

'Annunciare il Vangelo, mai predicare se stessi'

Redazione Ansa

"A volte ci sono predicazioni lunghe, 20 minuti, 30 minuti… Ma, per favore, i predicatori devono predicare un'idea, un affetto e un invito ad agire. Oltre gli otto minuti la predica svanisce, non si capisce. E questo lo dico ai predicatori…". Diventa quasi uno sfogo l'intermezzo 'a braccio' di papa Francesco, molto applaudito dai fedeli in Piazza San Pietro, durante l'udienza generale dedicata oggi all'"opera evangelizzatrice dello Spirito Santo" e "al suo ruolo nella predicazione della Chiesa".

"Vedo che vi piace sentire questo! - replica il Papa al plauso dei fedeli - A volte vediamo gli uomini che quando incomincia la predica vanno fuori a fumare una sigaretta e poi rientrano. Per favore, la predica dev'essere un'idea, un affetto e una proposta di azione. E non andare mai oltre i dieci minuti. Questo è molto importante". Non è certo la prima volta che il Pontefice se la prende con le omelie lunghe e noiose, un punto che ritiene cruciale per la buona e corretta vita pastorale. "Abbiate pietà del popolo fedele", aveva detto ad esempio il 12 giugno 2015 nel ritiro dei sacerdoti in Laterano. L'attenzione dei fedeli, aveva ricordato, "dopo 8 minuti viene meno", per una buona omelia ci vuole "una idea, una immagine e un sentimento". Inoltre l'omelia non può essere "una bella dissertazione, una bella scuola di teologia" ma deve "toccare il cuore", aveva aggiunto pochi giorni dopo alla Federazione Biblica Cattolica.

Ma il repertorio è lungo. "Le omelie alle volte sono una tortura", con i giovani bisogna andare all'"essenziale", aveva detto nell'agosto 2023 di ritorno dal Portogallo. Ma più volte, negli anni, è tornato anche il suo avvertimento che "un'omelia non deve andare oltre gli otto minuti perché dopo quel tempo si perde l'attenzione e la gente si addormenta, e ha ragione". Aggiungendo poi che "i preti a volte parlano tanto e non si capisce di che cosa parlano".

L'invito di oggi di Francesco è anche a "non volere predicare noi stessi, ma Gesù Signore". E "non volere predicare sé stessi implica anche non dare sempre la precedenza a iniziative pastorali promosse da noi e legate al proprio nome, ma collaborare volentieri, se richiesto, a iniziative comunitarie, o affidateci dall'obbedienza". L'udienza odierna è la prima con sintesi in cinese e saluto del Papa ai fedeli di quella lingua. Poi un nuovo appello di pace: "per favore, continuiamo a pregare per la pace! La guerra è una sconfitta umana. La guerra non risolve i problemi, la guerra è cattiva, la guerra distrugge. Preghiamo per i Paesi in guerra. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, non dimentichiamo la Palestina, Israele, il Myanmar… Tanti bambini morti! Tanti innocenti morti! Preghiamo perché il Signore ci faccia arrivare alla pace. Preghiamo sempre per la pace".

Prima dell'udienza in Piazza San Pietro il Pontefice riceve nello Studio dell'Aula Paolo VI il premier ungherese Viktor Orban, anche qui con un focus sulla guerra in Ucraina. "La missione di pace continua! Ho fatto visita al Santo Padre perché dobbiamo cogliere l'opportunità della pace", scrive poi Orban sul suo profilo X.

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