Politica

Via libera della Camera al decreto Ambiente, è legge

141 i sì, 81 i no e 3 gli astenuti. Pichetto: 'Riformeremo il codice'. Pd: 'Paese ostaggio delle fonti fossili'

Gilberto Pichetto Fratin

Redazione Ansa

Via libera dell'Aula della Camera al decreto legge Ambiente. I sì sono stati 141, i no 81, gli astenuti 3. Il provvedimento, già approvato dal Senato, è legge.

Il dl ambiente "interviene sostanzialmente sulle procedure, uno dei grandi scogli. Le procedure di impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica che fino a poco tempo fa erano 20-30 all'anno, oggi sono migliaia. E' necessario avere metodi di lavoro e criteri di selezione che permettano di velocizzare. Inoltre interviene per ammodernare il quadro legislativo complessivo". Così il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin interpellato in Transatlantico. "Riforme più ampie come l'adeguamento all'articolo 9 e all'articolo 41 della costituzione" verranno fatte "con la riforma del codice dell'ambiente, che ha ormai ha vent'anni, nel corso della legislatura", conclude.

Pd, provvedimento scarno e pericoloso

"Siamo arrivati a 75 questioni di fiducia in due anni: la democrazia è sospesa, il Parlamento è mortificato. Un provvedimento da votare con poche ore per essere letto, analizzato e con scadenze per emendamenti ridicole. Il decreto porta avanti l'idea misera che il governo ha dell'ambiente: si ostina con la logica dell'emergenza, dei commissariamenti, degli interventi sui sintomi dei problemi ma mai sulle cause profonde, sulla prevenzione, sulla pianificazione". Così la deputata dem Eleonora Evi intervenendo in Aula per annunciare il voto contrario alla fiducia posta dal governo sul decreto Ambiente. "Tenete il Paese ostaggio delle fonti fossili - continua la parlamentare - continuate a confondere la sicurezza energetica con lo sfruttamento di quel poco gas presente nel sottosuolo nazionale, affrontate il dissesto idrogeologico, la siccità, l'adattamento ai cambiamenti climatici con la solita logica dell'urgenza emergenza". "Un provvedimento scarno, a tratti ambiguo o pericoloso, senza visione e coraggio che non combatte la crisi climatica, le disuguaglianze, la crisi di biodiversità, non predispone piani industriali per una conversione ecologica della nostra economia. Un provvedimento che si allontana dalla scienza e dalle necessità dei cittadini". conclude Evi.

Iv, la montagna ha partorito il topolino

"La montagna ha partorito il topolino: con questo decreto le attese che voi stessi avete generato con gli annunci vanno deluse". Lo ha detto Mauro Del Barba, deputato di Italia Viva, nel corso delle dichiarazioni di voto sul Dl Ambiente. "Gli stakeholder credevano che con questo provvedimento avrebbero finalmente potuto contare su delle norme chiare. Non si ritrovano in mano che un rinvio. Sulla crisi idrica si legifera con il contagocce. Le terre rare sono così rare che nel provvedimento non si trovano. Sull'economia circolare, la sola circolarità riguarda la ricollocazione del gruppo di lavoro sul tema dalla direzione generale del Mase all'ufficio legislativo del ministero. Le uniche norme che hanno un impatto sono quelle sulle rinnovabili. Ma si individuano, in ritardo, criteri di priorità in corso d'opera, con un intervento a gamba tesa su procedimenti delicati. Il rischio è che a pagarne le spese saranno cittadini e imprese. Il sospetto è che anche questo provvedimento non sia nient'altro che un modo per correre ai ripari rispetto al Pnrr, con l'effetto di disorientare il mercato e scoraggiare gli investitori. Chi è causa dei propri ritardi, dovuti ai contrasti nella maggioranza, pianga se stesso. Ora il governo non ha più scuse. Iv voterà contro", ha concluso.

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