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Meloni alla Ue: 'Indispensabile un approccio pragmatico con l'amministrazione Trump'

Approvata la risoluzione di maggioranza: 193 i voti favorevoli, 118 i contrari e 9 gli astenuti. In agenda a Bruxelles la situazione in Ucraina e Medio Oriente.

Redazione Ansa

Approvata in Aula alla Camera la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo del 19 dicembre. Sono stati 193 i voti favorevoli, 118 i contrari e 9 gli astenuti.

 

Il 19 dicembre i leader dell'Ue si riuniranno a Bruxelles per discutere di Ucraina, Unione europea nel mondo, Medio Oriente, resilienza e preparazione, migrazione e questioni di politica estera. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy è stato invitato a recarsi a Bruxelles per la riunione. I leader discuteranno della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina in tutte le sue dimensioni, compresi gli ultimi sviluppi sul campo, nonché del sostegno globale che l'Ue continua a fornire all'Ucraina e al suo popolo. Finora l'Ue e i suoi Stati membri hanno fornito all'Ucraina sostegno per quasi 124 miliardi di euro.

"Il prossimo Consiglio europeo sarà di fatto il primo di questa nuova legislatura europea, il primo presieduto da nuovo presidente Antonio Costa che ha manifestato a me e agli altri capi di Stato e governo la volontà di rendere i lavori più snelli e concreti, evitando di addentrarsi nelle conclusioni in questioni di dettaglio. È una impostazione che ho condiviso molto, oggi più che mai di fronte a sfide nuove e più complesse di fronte a cui c'è il rischio di marginalizzazione se non di irrilevanza dell'Europa c'è la necessità di focalizzarci" ha detto Meloni.

Video Meloni: 'A rischio i rimpatri in tutta l'Ue, inaccettabile'

 

La vicepresidenza Ue a Raffaele Fitto

La vicepresidenza esecutiva della Commissione Ue a Raffaele Fitto "non è solo un titolo onorifico ma uno strumento concreto che consentirà di supervisionare e coordinare settori strategici come agricoltura, pesca, economia del mare, housing sociale: la sensibilità italiana può contribuire ad un approccio pragmatico superando quello ideologico e dogmatico" degli ultimi anni, ha detto Meloni. "Questo sarà anche il primo Consiglio dopo l'insediamento dei commissari, l'ultima volta dovevamo ancora attraversare il percorso parlamentare di conferma, non semplice né immune da polemiche politiche anche aspre ma mi sento di poter dire con orgoglio missione compiuta". Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo. Fitto è "un politico di valore stimato in Italia e in Europa" e "possiamo riconoscere come il ruolo sia adeguato al peso della nostra nazione in Europa, conferma la centralità dell'Italia".

"Nonostante vi sia ancora chi, noncurante della realtà, continuai a ripetere il mantra del presunto isolamento internazionale dell'Italia i fatti dimostrano l'esatto contrario". Dobbiamo "riportare a casa i troppi cervelli in fuga, a cui dobbiamo regalare un nuovo sogno gratificante in patria". "È arrivato il momento riconoscere concretamente i progressi compiuti" dai Paesi dei Balcani occidentali "e premiare i loro sforzi".

La nomina a vicepresidente esecutivo della Commissione Ue è "anche un riconoscimento personale per Raffaele Fitto e per gli ottimi risultati che ha raggiunto in questi due anni da ministro della Repubblica italiana. Se oggi l'Italia è al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario del Pnrr lo si deve soprattutto all'ottimo lavoro svolto da lui e dai suoi uffici oltre che all'impegno di tutti i ministri e di tutti i livelli istituzionali del sistema Italia nel suo complesso". 

"L'Ue abbia approccio pragmatico con Trump"

"È indispensabile mantenere un approccio pragmatico, costruttivo e aperto con la nuova amministrazione Trump, sfruttando le aree di potenziale e fruttuosa cooperazione Ue-Usa e cercando di prevenire diatribe commerciali che certamente non farebbero bene a nessuno". 

La situazione in Siria

"La caduta del regime di Assad è una buona notizia, giustamente celebrata dalla popolazione siriana dopo oltre un decennio di guerra civile. Le forze ribelli che si sono affermate sono eterogenee, hanno una diversa estrazione e interessi potenzialmente contrastanti. C'è ovviamente preoccupazione per il futuro della nazione. L'Italia, l'unica tra le nazioni del G7 ad avere un'ambasciata aperta a Damasco, è pronta a interloquire con la nuova leadership siriana, ovviamente in un contesto di valutazioni e azioni condiviso con i partner europei e internazionali". ha aggiunto Meloni. "I primi segnali sembrano incoraggianti ma serve la massima prudenza: alle parole devono seguire i fatti e sui fatti giudicheremo le nuove autorità siriane. Elemento decisivo sarà l'atteggiamento verso le minoranze etniche e religiose. Penso ai cristiani, che hanno già pagato prezzo altissimo, troppo spesso oggetto di persecuzione".

"La lotta al terrorismo è un altro aspetto determinante di questo scenario. Non ci deve essere spazio per un ritorno dell'Isis o per ambiguità verso gruppi che intendano fare della Siria una base per nuovi nuclei terroristici. Di questo intendo a parlare a Bruxelles con i partner europei, anche perché sono convinta che l'Unione europea abbia un ruolo fondamentale da svolgere in Siria, particolarmente in materia di ricostruzione di una nazione profondamente devastata. I siriani avranno un ruolo guida ovviamente nella ricostruzione ma avranno bisogno del sostegno europeo internazionale particolarmente con le nazioni arabe. È un tema su cui è urgente non solamente riflettere ma anche individuare migliori strumenti d'azione" ha aggiunto

La questione israelo-palestinese

"Una pace giusta e sostenibile nella regione potrà raggiungersi soltanto attraverso una soluzione a due Stati che garantisca, tanto gli israeliani quanto i palestinesi, sicurezza e mutuo riconoscimento" ha detto Meloni ribadendo che la "richiesta forte per un immediato cessate il fuoco basato sul non più rinviabile rilascio degli ostaggi israeliani ancora detenuti da Hamas sulla fornitura di un'assistenza umanitaria adeguata a casa" e ha aggiunto: "L'Italia è in prima linea nel sostegno alla popolazione civile palestinese". Infine, citando l'incontro di venerdì scorso del presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Meloni ha sottolineato: "Gli ho garantito il sostegno italiano al processo di riforma di quello che è l'unico interlocutore possibile della Palestina e al quale ho ribadito la convinzione che debba essere l'Europa a giocare il ruolo di protagonista nell'impulso a una soluzione strutturale e definitiva per la questione Israele palestinese. Il presidente, dal canto suo, ha ringraziato l'Italia che l'Autorità nazionale palestinese considera una nazione amica per la sua postura equilibrata e per il suo impegno in prima linea".

La guerra in Ucraina

La linea di credito "da 50 miliardi di dollari" è "un prestito che sarà presto erogato e sarà garantito dai beni russi immobilizzati in Europa, un lavoro estremamente complesso che ha portato a un risultato estremamente importante, un successo della presidenza italiana del G7" ha detto la premier. "Si tratta di un'occasione importante anche per discutere del futuro del conflitto mantenendo uno stretto coordinamento sui prossimi passi da compiere" ha aggiunto Meloni parlando dell'incontro che avrà alla vigilia, assieme ad altri leader europei, con il presidente ucraino Zelensky e il segretario generale della Nato Rutte.

Il Libano

"Consentitemi un ringraziamento convinto e sentito alle donne e agli uomini delle nostre forze armate in Libano che sono rimasti al loro posto con coraggio e senso del dovere al servizio della nazione e della pace". La premier Meloni ha poi ricordato la volontà del governo italiano di non ritirare i militari della missione Unifil perché "consapevole che sarebbero stati necessari".

Migranti

"Consideriamo improcrastinabile una revisione della direttiva sui rimpatri e del concetto di paese sicuro così come consideriamo importante anticipare il più possibile quanto previsto dal nuovo Patto di immigrazione e asilo anche al fine di fare definitiva chiarezza su un argomento che è stato oggetto di recenti provvedimenti giudiziari dal sapore ideologico che se fossero confermati nella loro filosofia di fondo dalla Corte di giustizia Ue rischierebbero di compromettere almeno fino all'entrata in vigore delle nuove regole Ue,nel 2026, le politiche di rimpatrio di tutti gli stati membri, una prospettiva preoccupante e inaccettabile che occorre prevenire con determinazione". 

I centri in Albania, "andiamo avanti nel rispetto della legge italiane e delle norme europee"

"Continueremo a lavorare con i 15 Stati membri firmatari della lettera, con la quale si chiedeva alla Commissione di individuare soluzioni innovative per contrastare l'immigrazione, e con gli altri quattro che nel frattempo hanno chiesto di partecipare ai gruppi tecnici di lavoro nati a seguito di quella iniziativa. Tra queste soluzioni innovative c'è ovviamente anche il protocollo tra Italia e Albania. Voglio ribadire, anche in quest'aula, che intendiamo andare avanti nell'attuazione di questo protocollo nel pieno rispetto della legge italiana e delle norme europee". L'ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo.

Obbligazioni Ue sulla Difesa

"È vitale progredire rapidamente sulla strada dell'autonomia strategica aperta, cercare soluzioni innovative per garantire fondi adeguati agli investimenti necessari, ad esempio avviando un dialogo concreto sulla possibilità di emettere obbligazioni europee per investimenti sulla difesa, continuando a spingere per l'esclusione degli investimenti sulla difesa dal calcolo del rapporto deficit/pil nel Patto di stabilità". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo.

"Un pilastro europeo nella Nato"

"Un'Europa che abbia la pretesa di essere più forte e autonoma non può prescindere dal comune impegno per rafforzare la sua difesa costruendo finalmente un pilastro Ue della Nato, da affiancare a quello americano con pari peso e pari dignità". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio europeo. "Il nostro impegno nei confronti dell'Alleanza atlantica rimane la pietra angolare della nostra sicurezza ma certamente - ha aggiunto - l'Europa deve puntare ad avere un ruolo maggiore al suo interno".

"L'Italia non è disposta a rinunciare alla Protezione civile"

"L'Italia è più che interessata a contribuire al dibattito sul futuro ruolo dell'Europa come gestore delle crisi e partendo non tanto da proposte legislative che sarebbero premature ma dalla necessità di massimizzare gli sforzi nazionali ed europei in linea con il principio di sussidiarietà: l'Italia non è disposta a rinunciare a una eccellenza nazionale da Protezione civile ma possiamo condividere la nostra esperienza e il nostro saper fare con i nostri partner" ha sottolineato Meloni.

La crisi del settore dell'automotive

Nel settore dell'automotive, "chiediamo la sospensione delle multe per le aziende costruttrici perché stanno già portando alla chiusura di molti stabilimenti e, nel medio periodo, ci poniamo l'obiettivo di riaprire il capitolo della neutralità tecnologica rendendo utilizzabili le tecnologie per ridurre le sostanze inquinanti", ha detto la premier.

L'accordo del Mercosur

Per la premier "senza riequilibrio, non c'è sostegno all'accordo del Mercosur". "L'Italia condivide l'opportunità di continuare a investire in America Latina, un continente molto simile all'Italia che rischiamo di abbandonare ad attori globali non occidentali". Meloni ha ricordato l'impatto di questi accordi sul settore dell'agricoltura e sugli agricoltori che "spesso hanno pagato il prezzo più alto perché altri paesi non rispettano gli stessi standard alimentari che imponiamo a nostri produttori. L'accordo deve offrire garanzie concrete e opportunità di crescita anche al mondo agricolo europeo". E ha concluso: "si sta studiando l'accordo e sosterremo le nostre convinzioni prendendoci il tempo necessario per vedere se le nostre richieste saranno soddisfatte".

Pochi leghisti in Aula. Il Carroccio: 'Voteremo compatti e convinti risoluzione centrodestra'

 In un'Aula della Camera semivuota, è cominciata la discussione generale dopo le comunicazioni della premier Giorgia Meloni.  L'unico gruppo dove si registrano numerose presenze è quello di Fratelli d'Italia. Si nota, invece, l'assenza dei parlamentari leghisti.
Nello spicchio dedicato al partito di via Bellerio, si contano al momento quattro deputati. All'avvio della discussione erano due. Anche sui banchi del governo non ci sono ministri della Lega. Accanto alla premier, siedono il vicepremier Antonio Tajani, i ministri Tommaso Foti, Luca Ciriani e Orazio Schillaci.

 "La Lega - afferma una nota del partito di Matteo Salvini - voterà compatta e con convinzione, come sempre, la risoluzione del centrodestra per confermare pieno sostegno a Giorgia Meloni in occasione del Consiglio europeo del 19 dicembre".

 

 

 

La replica in Aula di Meloni

"Qualcosa vuol dire se in una nota a firma di uno dei leader della rivolta contro il presidente Assad l'Italia è il solo Stato occidentale espressamente menzionato positivamente, unitamente ad alcuni Paesi del Golfo, per la ripresa dell'attività diplomatica a Damasco. In teoria dovrebbe confermare che non c'è stato da parte dei nostri servizi di intelligence, né da parte del governo, tramite i servizi di intelligence, nessun appoggio al precedente regime siriano". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in sede di replica nel dibattito sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo.

"Nel tentativo spasmodico di attaccare il governo dire una frase del genere è un insulto a sherpa, diplomatici, forze dell'ordine, papa Francesco, i funzionari e tutti quelli che hanno lavorato perché il G7 fosse un orgoglio della nazione mentre voi stavate lì a fare le macumbe sperando che fosse un fallimento, perché come sempre tifate contro la vostra nazione se non siete al potere" ha detto Meloni rispondendo a Giuseppe Provenzano del Pd che ha detto che "nessuno si è accorto che l'Italia è stata presidente del G7". "Penso che prima o poi dovrete fare un corso di riti voodoo perché le macumbe non stanno funzionando. Questo mi ha molto innervosito perché so quanto hanno lavorato queste persone che lavoravano in passato anche per voi quando avevate la decenza di rispettarle".

"Prendo atto che per alcuni colleghi dell'opposizione lo stipendio dei parlamentari troppo alto per un ministro bisognerebbe essere conseguenti nelle proposte che poi si fanno" ma "eviterei di farmi dare lezioni particolarmente dai colleghi del Movimento 5 Stelle perché è possibile che questa norma non vada bene ma detto da quelli che hanno speso soldi degli italiani per dare 300 mila euro degli italiani a Beppe Grillo anche no" ha aggiunto ancora Giorgia Meloni. "Sì, sono soldi pubblici quelli che prendono i gruppi parlamentari e i partiti e quindi gli avete dato soldi pubblici".

"Sono d'accordo sulla detassazione degli aumenti contrattuali di secondo livello. Giorgetti sa che varie volte ho cercato le coperture". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in sede di replica nel dibattito sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo. "In questo la ricetta di Milei qui è difficilmente applicabile. Sappiamo che l'Italia è una nazione in avanzo primario, tolti gli interessi che paghiamo sul debito, già da tempo. Ci si deve anche dire - ha continuato - dove si taglierebbe. È un tema su cui lavoro da due anni. Salvo fare come dice Milei, 'afuera ministero della cultura'. Ma non mi sento di replicarlo in Italia. La detassazione degli aumenti contrattuali sarebbe un bell'aiuto, forse il più concreto, che si può dare sul tema dell'aumento salariale".

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