Il ministro ai Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, ponendo la fiducia sulla manovra, si è scusato personalmente e a nome del governo "per il ritardo con cui stamane sono iniziati i lavori" parlamentari. "So che le giustificazioni stanno a zero e non intendo ricorrere lo scaricabarile come pure potrei", ha aggiunto Ciriani. Ha ribadito il suo "massimo impegno affinché tutti i ministeri garantiscano doverosamente e prioritariamente la presenza in Aula e nelle commissioni affinché episodi del genere non si verifichino più".
Il testo della legge di bilancio, secondo quanto si apprende, non tornerà in commissione: non c'è bisogno di stralci perché nel testo c'è una sovracopertura che è poco sotto i 100 milioni il primo anno e poco sopra il secondo. Risorse di fronte alle quali, secondo quanto si apprende, il governo ha due opzioni: la prima sarebbe quella di migliorare i saldi e la seconda - più probabile - di utilizzare le risorse nel conto di controllo, uno strumento che il Psb dà alla politica economica da usare durante l'anno.
Resta confermato, secondo quanto si apprende, l'obiettivo di arrivare all'ok dell'Aula della Camera alla manovra entro la serata di domani, venerdì 20 dicembre. Dopo la fiducia, domani le dichiarazioni di voto inizierebbero dalle 12, per poi proseguire con la chiama e intorno alle 14.20 gli ordini del giorno. Intorno alle 18-19 dovrebbe svolgersi il cdm sulla nota di variazione, mentre il voto finale dell'Aula dovrebbe arrivare intorno alle 23, senza dunque la necessità di uno slittamento a sabato mattina.
Nonostante il leggero ritardo sulla tabella di marcia registrato questa mattina (con il ministro Luca Ciriani che ha posto la questione di fiducia dopo le 13) la riunione dei capigruppo ha confermato il timing della legge di bilancio in Aula. Domani alle 11 è prevista votazione per appello nominale, con dichiarazioni di voto alle 9.30, l'esame proseguirà dalle 12.30 alle 20 di venerdì con le votazioni dei restanti articoli, delle proposte emendative e degli odg. Dalle 21 alle 22.30 restano fissate le dichiarazioni di voto finale e il voto finale.
La seconda lettura in Senato partirà invece lunedì 23 in commissione, mentre l'ok dell'Aula è previsto tra Natale e Capodanno.
"È legittimo, l'opposizione è nata per protestare. Anche io quando ero all'opposizione protestavo", aveva commentato in mattinata il ministro dell'Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti le proteste dell'opposizione sulla assenza del governo in apertura di seduta sulla manovra. In una Aula semideserta, infatti, è iniziata poco dopo le otto la seduta della Camera con all'ordine del giorno la legge di bilancio.
I deputati di Avs, Marco Grimaldi, e di +E, Benedetto Della Vedova hanno protestato per l'assenza del governo in Aula e chiesto la sospensione della seduta. "Ma si rende conto della gravità istituzionale di quei banchi vuoti? Ci avete costretto a venire alle 8 di mattina e ora scopriamo che mancano i soldi per le sveglie? Il presidente della Camera convochi la prima ministra per questa sciatteria istituzionale", ha detto Grimaldi. Della Vedova si è unito alla richiesta definendo la circostanza "inqualificabile e gravissima". Il presidente di turno Fabio Rampelli ha quindi sospeso temporaneamente la seduta "per l'assenza del governo".
Dopo la sospensione è giunta la sottosegretaria Lucia Albano e in seguito i ministri Ciriani e Giorgetti.
"Il governo non c'era alle 8, è un caso di sciatteria istituzionale. Il ministro Ciriani venga a scusarsi", ha detto il dem Federico Fornaro. "Ci uniamo alle considerazione del collega: i banchi della maggioranza, di governo e dell'Aula completamente vuoti, in spregio ai colleghi e alla legge di bilancio", ha detto Valentina Grippo di Azione. "E' l'ennesima mancanza di rispetto nei confronti del Parlamento, chiediamo l'intervento di Fontana", le parole di Leonardo Donno del M5s.