Politica

La Camera approva la manovra 2025 con 204 sì, ora passa al Senato

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Redazione Ansa

La manovra è stata approvata dall'Aula della Camera con 204 voti a favore e 110 contrari. Ora passa al Senato.

 

L'approdo della manovra all'ultimo miglio non placa le tensioni nella maggioranza. L'ok alla fiducia di Montecitorio passa con 211 sì e 117 no a poche ore di distanza dal via libera finale. Il testo poi andrà al Senato per l'approvazione definitiva il 28 dicembre. Ma restano fibrillazioni e malumori nel centrodestra che si concretizzano nel voto sugli ordini del giorno al provvedimento in Aula. 

 

 

 Con Forza Italia e la Lega che tornano a dividersi su una proposta di modifica del Pd che chiede di andare avanti sulle multe no vax. Un tema caro al partito di Matteo Salvini che è riuscito a inserire nel milleproroghe una norma che invece 'salva' quanti nel 2022 non hanno ottemperato agli obblighi vaccinali Covid. Sull'odg Dem, che chiede invece di procedere con le sanzioni, sette parlamentari di FI si smarcano e votano a favore nonostante il parere contrario del governo. Un segnale. E una premessa, forse, di quanto potrà accadere quando il Milleproroghe approderà, probabilmente in Senato, e gli azzurri hanno già annunciato che si faranno sentire. 

 

 Ma non è l'unico argomento di scontro tra alleati. C'è, ad esempio, anche la proposta leghista a prima firma di Ingrid Bisa contro la cosiddetta misura 'anti-Renzi' inserita in manovra.
L'odg della leghista bolla la norma come "eccessivamente rigida" e portatrice di "limitazioni ingiustificate" per quanti hanno regolari impieghi all'estero. Poche ore e l'ordine del giorno viene ritirato. Ma resta, anche in questo caso, un altro segnale. Insomma, il via libera alla legge di bilancio, lascia comunque strascichi. E le tensioni consumate nelle lunghe nottate in commissione, non sembrano essere del tutto sopite. 

 

 

 

In ogni caso il centrodestra rivendica le misure portate a casa sul fronte della famiglia ma anche e soprattutto sul fisco a partire dal taglio del cuneo fiscale e all'Irpef a tre aliquote strutturali. Ma è proprio sul fronte delle tasse che si preannuncia già una nuova battaglia con FI che - a fronte degli incassi non sufficienti del concordato - ha dovuto per ora rinunciare all'ulteriore taglio dal 35 al 33% del secondo scaglione con un allargamento della platea di quanti ne possono fruire. Alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa natalizia, poi, la Lega ha già fatto sapere che insisterà sulla rottamazione quater. Insomma, i temi di confronto non mancano.

 

 

 Le opposizioni, intanto, vanno all'attacco. Questa, dice il leader M5s Giuseppe Conte, è "una manovra repressiva per l'economia" con la quale "sbattete la porta in faccia alle persone in difficoltà in un modo ignobile". Una legge di bilancio che "accelera il declino economico del Paese" per la Cgil con Christian Ferrari. "Non risolve i veri problemi del Paese", sottolinea il leader di Avs Nicola Fratoianni. "Meno spesa pubblica e più tasse per tutti", la riassume il parlamentare Dem Ubaldo Pagano, capogruppo del Pd in commissione Bilancio alla Camera.


Ma la polemica di giornata tra maggioranza e opposizione è anche quella per il ritorno della cosiddetta 'legge mancia': una serie di micro-interventi a pioggia sul territorio da parte del centrodestra. Fondi a teatri parrocchiali, per il rifacimento di marciapiedi e manto stradale in piccoli Comuni ma anche a festival o palestre. Gli interventi sono "pure troppi", ammette a denti stretti qualche deputato anche della maggioranza. "Avete addirittura finanziato un Comune con un esiste!", urla verso i banchi della maggioranza il Dem Federico Fornaro. "Abbiamo 150mila euro al Comune di Nocera Umbra per il calcio sintetico - accusa la pentastellata Valentina D'Orso in Aula - e il sindaco è seduto lì, perché è anche deputato. Abbiamo odg con il codice fiscale!". 

 

 

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