(ANSA) - BOLOGNA, 08 GEN - Il circolo Galvani, dove era
iscritto Romano Prodi e dove mosse i primi passi Elly Schlein,
ma anche il Passepartout insieme a circa il 40% delle sedi. Il
Pd a Bologna si prepara a tirare giù le serrande di quasi la
metà delle proprie sedi in città e provincia, come ricostruisce
il Corriere di Bologna.
Il motivo affonda nella scelta fatta quasi vent'anni fa,
quando il partito nacque. Tutto il patrimonio immobiliare
ereditato dal Pci (particolarmente corposo a Bologna e in
Emilia-Romagna) non passò al Pd ma fu trasferito a un ente (la
Fondazione Duemilia) nato appositamente e controllato dagli ex
Pci che ha affittato le sedi al Pd. Quando è stato pesantemente
ridimensionato il finanziamento pubblico ai partiti, però, il Pd
non ha più avuto i soldi per pagare gli affitti e ha accumulato
un debito di circa 4 milioni con la Fondazione Duemila.
Come ricostruisce la stampa locale, il 20 gennaio è prevista
una direzione del partito che dovrà avallare questo maxi taglio
che riguarda, fra le altre sedi storiche, il circolo
Passepartout di via Galliera che negli anni è stato teatro di
moltissime iniziative anche per la sua posizione centrale.
Insomma, un ulteriore maxi ridimensionamento dell'attività del
partito. Ma la base degli iscritti è in rivolta e i segretari
dei circoli chiedono un incontro alla Fondazione Duemila per
salvare un patrimonio della politica bolognese. (ANSA).
Pd, a rischio chiusura il circolo di Prodi a Bologna
Il partito ha 4 milioni di debiti con la Fondazione degli ex Ds