Continua lo stallo in commissione di Vigilanza sulla votazione per il presidente della Rai. Nonostante sia stata convocata una riunione della bicamerale mercoledì 22 gennaio per tentare di sciogliere il nodo, tutto lascia presupporre che si andrà ancora verso un nulla di fatto.
Nell'ufficio di presidenza la maggioranza ha insistito sulla necessità che le opposizioni convergano sul nome di Simona Agnes, fortemente voluto da Forza Italia. I partiti di governo sono dunque pronti a continuare a disertare i lavori fino a quando non verranno garantiti dalla minoranza almeno i due voti necessari a raggiungere il quorum dei due terzi.
"L'opposizione pretende di imporre il nome alla maggioranza, il centrosinistra pensa di avere il potere di determinare il nome, mi sembra eccessivo", ha spiegato la vicepresidente della commissione e deputata di Fratelli d'Italia Augusta Montaruli, dicendosi, comunque, ottimista sul fatto che "dialogando con l'opposizione si trovi una soluzione".
La vicenda sembra legata all'elezione dei giudici della Corte Costituzionale, che si protrae da tempo. Il Parlamento in seduta comune si riunirà il 23 gennaio, il giorno dopo la Vigilanza.Non è escluso dunque che la trattativa tra i leader di partito sui membri della Consulta possa estendersi anche alla presidenza Rai, per tentare di arrivare a un accordo tra i due schieramenti. Il 29 gennaio è prevista anche una riunione del consiglio di amministrazione Rai che dovrebbe occuparsi delle nomine alle testate, ma è improbabile che si riesca a procedere se prima non si troverà un'intesa complessiva.
La minoranza, in ogni modo, resta ferma sulla sua posizione, accusando in modo unitario la maggioranza di un atto antidemocratico che non ha nulla a che vedere con quanto previsto dalla legge. "Inaccettabile che dopo quattro mesi dall'insediamento del cda della Rai ancora non si sblocchi la commissione di Vigilanza, è la prima volta nella storia che il management Rai non viene audito dopo quattro mesi e non si permette alla commissione di esercitare la vigilanza", ha detto Stefano Graziano del Pd nell'aula della Camera, ricordando che l'opposizione aveva scritto ai presidenti di Camera e Senato chiedendo "un intervento molto forte".
"Inaccettabile il comportamento della maggioranza che impedisce da mesi alla commissione di svolgere qualunque attività. Io credo che la presidenza debba intervenire con forza", ha aggiunto Davide Faraone per Italia Viva. "Denunciamo un uso proprietario da parte della maggioranza di un'istituzione che dovrebbe essere di controllo e garanzia", ha rincarato la dose Dario Carotenuto di M5s.
Giovedì alle 8.30 la commissione è stata convocata per il voto sul calendario delle attività ordinarie, a partire dall'audizione dell'amministratore delegato. Un tentativo, dunque, di far ripartire i lavori della bicamerale, anche a prescindere dal voto sul presidente. Ieri la presidente della commissione Barbara Floridia, pronta a nuove iniziative per sbloccare l'impasse, aveva invitato la maggioranza a prendere parte ai lavori, parlando di "un attacco alla democrazia".
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