Il Made in Italy continua ad essere un traino per l'economia italiana con esportazioni in crescita anche quest'anno. "Nonostante il contesto economico, prevediamo che il Made in Italy nel 2023 porterà una crescita di export addizionale in valore pari a circa 50 miliardi di euro". A dirlo è Luca Burrafato, responsabile Paesi Mediterranei, Medio Oriente e Africa per Allianz Trade. Secondo lo studio realizzato dalla compagnia assicurativa e presentato in occasione del lancio dell'evento ‘L'Italia delle Imprese 2023’, il commercio globale crescerà lentamente in termini di volumi (+0,7% contro il +3,8% del 2022) e avrà una contrazione in termini di valore (-0,1% contro il +9,7% del 2022). In questo contesto in chiaroscuro, gli esportatori italiani vedono un quadro più fosco, ma le vendite continueranno a crescere. In particolare, il 43% dell'incremento delle esportazioni italiane si concentrerebbe nei cinque mercati di punta: Germania, Francia, Stati Uniti, Svizzera e Regno Unito. E i servizi (compreso il turismo) rappresenteranno il 60% dell'incremento totale. "Quest'anno sarà ancor più necessario lavorare con i giusti partner, visto il rimbalzo delle insolvenze che cresceranno del 21% a livello globale", spiega Burrafato. Quanto invece all'inasprimento della politica monetaria, "ci attendiamo che il pieno impatto raggiunga il picco nel quarto trimestre dell'anno e si protragga nel 2024 - aggiunge il chief economist Allianz Trade, Ludovic Subran -. I primi segnali sono già evidenti con la contrazione del credito privato alle imprese". Tra le sfide principali segnalate dall'Allianz Trade, c'è in primis l'implementazione del Pnrr, accanto a quelle relative al mondo del lavoro e agli aspetti demografici. Secondo il manager, "sarà sempre più essenziale che tutti i Governi, così come anche in Italia, lavorino con efficacia alla promozione di politiche attive per la famiglia e che siano di supporto tra le generazioni, senza prescindere da un ragionamento più ampio intorno al mercato del lavoro". Secondo il sondaggio realizzato da Allianz Trade su 3.000 imprese in 7 paesi tra cui l'Italia, circa il 70% delle aziende si aspetta un aumento del fatturato generato dalle esportazioni nel 2023, rispetto a quasi l'80% dell'anno scorso e al 94% prima dell'inizio della guerra in Ucraina. Un'impresa su due prevede un moderato aumento del fatturato, compreso tra il 2% e il 5%, rispetto alla crescita a doppia cifra registrata nel 2022. Le aziende dei paesi più colpiti dalla crisi energetica, tra cui l'Italia, sono le meno ottimiste per l'onda lunga dei costi dell'energia. Quanto alle insolvenze delle imprese a livello europeo, "ci attendiamo un numero di insolvenze pari a 59.000 in Francia (+41% annuo), 28.500 nel Regno Unito (+16%), 17.800 in Germania (+22%) e 8.900 in Italia (+24%)", dice Burrafato. Negli Stati Uniti, poi, "prevediamo un aumento del 49% a causa delle condizioni di credito più restrittive e del previsto forte rallentamento economico, che implicherebbe un ritorno a oltre 20.000 insolvenze all'anno".
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