Giulia Maenza ha cominciato sfilando sulle passerelle di Versace e Dolce&Gabbana e sulle copertine di riviste come Elle e Marie Claire ma due anni fa ha esordito anche nel mondo del cinema con La Regola d'oro accanto a Barbora Bobulova ed Edoardo Pesce. A seguire la serie televisiva La mafia uccide solo d'estate con Anna Foglietta e Alessandro Piavan e la pellicola Netflix di Marco Simon Puccioni Il filo invisibile a fianco di Filippo Timi e Francesco Scianna.
“Ho cominciato a fare la modella a sedici anni. Il mondo della moda - spiega - mi è letteralmente piombato addosso. Non è stato facile reggere l’onda d’urto. Ma mi ha insegnato a restare sempre centrata con la testa e salda nei valori. Quando hai rapporti lavorativi con tante persone differenti. e in tanti posti del mondo diversi, è fondamentale essere strutturata. Da due anni racconta mi sono avvicinata al mondo del cinema. L'ho fatto con passione e con profondo rispetto”. La moda le è comunque rimasta nel cuore e nel dna. "Quando studio un personaggio da interpretare - racconta - una delle prime cose che faccio è pensare quali abiti indosserebbe. Mi aiuta a costruire la necessaria empatia. Per me è il punto di contatto più immediato tra la moda e il cinema, due mondi ai quali sono legata. Il punto più immediato ma non l'unico. Ero e resto, infatti, una persona ansiosa”. Per quanto riguarda i modelli spiega come le piaccia circondarsi di bellezza: "Adoro vivere a Roma per quello, mi piace molto viaggiare per quello. Come attrici mi ispirano Monica Vitti o Anna Magnani, sono cresciuta con i loro film e le trovo attrici così camaleontiche che ti danno tantissimo". Nel suo percorso sta cercando di "rimanere sempre con i piedi per terra, non perdendo mai la curiosità e la voglia di imparare e sentendosi "arrivata".
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