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Da Hurst a Muntari, la galleria dei gol fantasma

Se il dubbio sulla palla dentro cambia il corso delle partite

Redazione Ansa

Un fantasma si aggira negli stadi. Il gol non gol. Se si vuole, il quasi gol. Il dubbio iniziale sulla rete di Astori, che oggi allo stadio Friuli ha regalato la vittoria alla Roma contro l'Udinese di Stramaccioni, ha ridato vita a uno spettro che da sempre avvelena il calcio: fu vero gol? i friulani hanno protestato a lungo, ma le immagini tv viste e riviste alla fine danno ragione all'arbitro Guida. Il peso specifico dell'episodio odierno è tutto sommato modesto, a confronto dei casi storici, eppure l'eco e' vastissima. Segno che la misura e' colma. La casistica di veri gol fantasma è ricca. Poco più di un anno fa in Germania il giocatore del Bayer Leverkusen Stefan Kiessling si scusò pubblicamente, perchè i suoi avevano battuto l'Hoffenheim con un gol fantasma: il giocatore aveva colpito di testa su angolo, pallone sull'esterno della rete, che però era bucata. L'arbitro nella confusione vide il pallone dentro e convalidò.

Tre stagioni fa il Milan era talmente arrabbiato per gli errori arbitrali, che pubblico' sul suo sito le immagini di un gol annullato a Muntari (palla entrata di mezzo metro nella porta della Juve). Si dovette scusare il designatore arbitrale Marcello Nicchi. Nel 1998, Empoli-Juventus, l'empolese Bianconi colpisce di testa e manda in rete, Peruzzi con una manata scaccia la palla, ormai entrata. Rodomonti annulla. La vicenda finirà con una denuncia alla procura. L'archiviazione lascia intendere che qualche anomalia ci fu, le motivazioni parlarono di "sudditanza psicologica". Indietro nel tempo, la madre di tutta le polemiche viene dalla patria del calcio. Il 30 luglio 1966, finale mondiale a Wembley tra Inghilterra e Germania: un tiro del britannico Jeff Hurst tocca la traversa, poi batte per terra. Palla dentro? Per il guardalinee sì, per il resto del mondo no. Finì poi 4-2 a favore degli inglesi.Nel 2010, ottavi di finale del Mondiale sudafricano. Ancora Inghilterra-Germania. Un tiro di Lampard coglie la faccia inferiore della traversa e rimbalza mezzo metro oltre la linea, ma l'arbitro non vede. Sarebbe il gol del 2-2, i tedeschi poi vinceranno 4-1. Vendetta consumata. D'altra parte, ogni epoca ha il suo gol-non gol. Quaranta anni fa, in un Ascoli-Bologna, non fu il rimbalzo sulla linea ma il piedino malizioso di un raccattapalle a respingere il tiro dentro di Savoldi. Era gol, ma sparì da ogni tabellino.

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