La passione per il calcio e le arti marziali, moglie e due figli e un lavoro in Svizzera nell'edilizia, come piastrellista. Fuori dal campo solare e divertente, dentro lo stadio colpito almeno due volte da Daspo.
Di Daniele sportivo parlano in molti, soprattutto per quanto riguarda i suoi successi nelle competizioni anche a livello internazionale. Da tempo membro della "Fight Academy", scuola di arti marziali e sport da combattimento di Morazzone, comune del varesotto dove viveva, il 39enne si è aggiudicato diversi successi sportivi in discipline quali "scherma corta", gara di coltello "giacca e coltello" e "capraia". Con il suo team era anche volato, tornando vittorioso, a San Pietroburgo (Russia). "Non ha mai avuto una squalifica durante le gare, mai un richiamo - ha raccontato un ex compagno di squadra - non si è mai lamentato per le decisioni degli arbitri, era serio durante le competizioni e sorridente nella vita". La grande passione di Belardinelli era il calcio. Era divenuto anche leader del gruppo ultras "Blood Honour" di Varese, fondato nel 1998, la frangia più estrema del tifo biancorosso che è storicamente gemellato con quello dell'Inter.
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