Nuova prova di forza e netta superiorità di Lewis Hamilton e della sua Mercedes. Il campione del mondo ha dominato dall'inizio alla fine il Gran Premio d'Ungheria dove gli sprazzi di pioggia non sono riusciti a ravvivare una gara che fin dall'inizio è sembrata avere il destino tracciato nel segno della Stella D'Argento. Il pilota inglese è riuscito a doppiare quasi tutti i suoi avversari comprese le Ferrari di Sebastian Vettel, sesto, e Charles Leclerc addirittura undicesimo e fuori dai punti. Miracolosa la gara di Max Verstapen, unico insieme a Valtteri Bottas (terzo) e Lance Stroll (quarto) e Alexander Albon (quinto) a non farsi doppiare: il giovane olandese è riuscito ad arrivare secondo dopo aver sbattuto nel giro di ricognizione.
ORDINE DI ARRIVO E CLASSIFICHE
Grande merito ai meccanici della Red Bull che con una operazione lampo hanno riparato il danno all'ala anteriore della monoposto austriaca. Quarta posizione per la Racing Point di Stroll, mentre è quinta la Red Bull di Albon. Settima la Racing Point di Perez che ha preceduto la Renault di Ricciardo e la Haas di Magnussen. Decima la McLaren del futuro ferrarista Sainz. Il capolavoro di Hamilton comincia al semaforo verde dove prende la testa della gara e non lascia più nonostante le tante soste per la sostituzione delle gomme più adatte alle condizioni della pista prima bagnata e poi asciutta. Con la seconda vittoria nel Mondiale dopo quella di una settima fa in Austria, Hamilton si prende anche la testa della classifica piloti ai danni del compagno di squadra Bottas portandosi a quota 63 punti a cinque lunghezze dal finlandese. Già molto lontano Verstappen, terzo con 33 punti. Il primo dei ferraristi è Leclerc con 18 punti in settima posizione.
"Che ci crediate o no noi continuiamo a spingere e lo abbiamo dimostrato con quell'ultimo giro alla fine - ha detto un entusiasta Hamilton appena sceso dalla sua vettura sul circuito di Budapest - Abbiamo gestito la gara alla perfezione. Devo ringraziare tutti, fare enormi congratulazioni a tutti i ragazzi che lavorano a casa e a quelli che lavorano al dipartimento motori. hanno fatto davvero un lavoro fantastico nelle sviluppo. Questa è una delle mie gare preferite di sempre. Quando ti trovi da solo in gara è una sfida diversa. Avevamo un grande passo, ma senza i ragazzi che lavorano dietro le quinte, e anche in pista con i pit-stop e la strategia non sarebbe possibile. La prima gara - ricorda il campione del mondo inglese - sono stato colpito da una raffica di cazzotti e sono stato sballottato. Ma mi sono concentrato nuovamente, come cerco di fare gara dopo gara. Lo scorso week-end è stato fantastico ed anche in questo sono riuscito a stare sempre sul pezzo. Devo continuare così". Per la Ferrari, invece, una gara da dimenticare nonostante i promettenti segnali arrivati dalle qualifiche. Le Rosse non solo sono lontanissime dalle Mercedes ma hanno difficoltà a competere con la maggior parte dei team della top ten: "Possiamo dire di essere tornati alla normalità - ha detto Vettel dal paddock di Budaopest - La prima gara in Austria è stata un'anomalia. La seconda in Austria non l'abbiamo fatta e ora siamo arrivati qui. Oggi è stata una giornata in cui potevo finire quinto o sesto, come di fatto è stato. Non più in alto. Mercedes non è affatto una sorpresa e non sono nemmeno sorpreso di essere stato doppiato: era già chiaro prima della gara che sarebbe successo".
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