Un'altra perla nella collana di scudetti della Juventus, il nono consecutivo,, che porta il totale a 36 o 38, come rivendica il club bianconero che considera suoi i titoli cancellati da 'Calciopoli'. Il primo tricolore di Maurizio Sarri, dopo il tris di Conte la cinquina di Allegri.
Un titolo messo in cassaforte con la ripartenza lanciata, grazie a un calendario 'amico' alla ripresa del campionato a giungo: poker di vittorie, con Bologna, Lecce, Genoa e Torino, dopo la delusione della Coppa Italia persa ai rigori contro il Napoli. Poi la piccola frenata, gli affanni e le difficoltà contro le squadre più in forma del momento, il Milan (da 2-0 a 2-4, "blackout inspiegabile", per Sarri), l'Atalanta e il Sassuolo, prima dell'allungo definitivo, complici il crollo della Lazio e i risultati altalenanti dell'Inter, con l'Atalanta troppo tardi a ridosso della zona-scudetto. Qualche nodo tattico difficile da risolvere, la consistenza di Ronaldo e Dybala, il dilemma tra la formula del tridente o l'assetto con il trequartista, il rendimento non soddisfacente di alcuni, Bernardeschi, Rabiot, Ramsey, la difesa non più insuperabile come ai tempi della BBC, il Pjanic discontinuo, e in partenza, non hanno fermato l'ennesima marcia tricolore dei bianconeri, iniziata ad agosto con Sarri costretto a casa dalla polmonite e sostituito in panchina dal vice Martusciello, nelle prime due partite, l'1-0 di Parma firmato da Chiellini e il pirotecnico 4-3 sul Napoli all'Allianz Stadium, con i bianconeri in volo sul 3-0 e poi raggiunti, prima dell'autogol decisivo di Koulybali al 92'. Un segnale che la stagione sarebbe stata un po' più difficile delle altre, lontana dai record di punti e di gol subiti, ma comunque vincente. Il primo colpo alla concorrenza è stato il braccio di ferro vinto contro l'Inter alla settima giornata, con ilo zampino di 'Pipita' Higuain, un mese più tardi la piccola crisi con CR7, sostituito al 55' e in 'fuga' dallo stadio. Un caso, legato a un piccolo infortunio del fuoriclasse portoghese, rientrato dopo la rigenerante parentesi con la nazionale lusitana. Ronaldo in tribuna a Bergamo ma Juve vittoriosa in rimonta, dopo la sfuriata della Dea, grazie alla coppia Dybala-Higuain. Qualche battuta a vuoto, 2-2 casalingo con il Sassuolo, la netta sconfitta all'Olimpico con la Lazio, ripetuta a fine 2019 nella Supercoppa italiana giocata a Ryad.
Ma a inizio 2020 la Juve è ripartita di slancio, mettendo sotto Cagliari, Roma, Udinese, Parma, prima del periodo forse più difficile, con due sconfitte senza attenuanti in tre partite, a Napoli e Verona. Ma prima dello stop per il lockdown, i bianconeri hanno messo le cose a posto, con il 2-0 sull'Inter nell'Allianz Stadium deserto, che li ha riportati in testa prima del lunghissimo stop del campionato. Al ritorno in campo, i bianconeri hanno sfruttato le partite più facili e scavato quel solco di nuovo incolmabile verso l'ennesimo scudetto, diventato vicinissimo grazie al 2-1 sulla Lazio, con il marchio di Cristiano Ronaldo.
Nona sinfonia Juventus, dirige sempre Ronaldo
Primo scudetto per Sarri,dall'1-0 a Parma all'allungo di luglio