È l'Alpha Tauri l'eccellenza motoristica italiana. Nell'anno orribile della Ferrari - due macchine ritirate a Monza per la prima volta dal 1995 -, la casa di Faenza riscopre il magico fil rouge con Monza e l'inno di Mameli risuona senza rosso sul podio.
È una vittoria italiana. Gasly, francese al 100%, si è installato a Milano (abita sui Navigli) da circa un anno: un po' per motivazioni logistiche e un po' per ragioni fashion, attratto dalla città della moda che infatti ieri sera in centro ha ospitato un evento del brand di vestiti della scuderia. "È incredibile - le sue parole cariche di emozioni -, non mi rendo nemmeno conto di quello che è successo. È stata una gara folle, siamo riusciti a sfruttare al massimo la bandiera rossa e approfittarne. La macchina era veloce e con questo team ho attraversato tantissime emozioni negli ultimi 18 mesi: podio e ora vittoria, fatico a crederci. Non ho parole per spiegare, non riesco a ringraziare abbastanza tutti coloro che lavorano in questo team. Fin da quando sono arrivato in Formula Uno il mio obiettivo era quello di riportare la Francia alla vittoria e questo successo, per un francese, mancava da tanto tempo". Per l'esattezza da 24 anni. Un'era geologica fa in un mondo frenetico come quello dei motori. Un vero miracolo sportivo. Franz Tost, il suo team principal, è incredulo: "Sono molto contento perché abbiamo vinto, la squadra è stata competitiva da subito. Gasly ha fatto una gara straordinaria, non ha commesso nessun errore anche se siamo stati fortunati con la strategia gomme facendo la sosta un giro prima della Safety Car. Gasly ha controllato la gara dopo la penalità di Hamilton riuscendo a gestire il vantaggio su Sainz che guadagnava costantemente nel primo settore mentre Gasly gli prendeva 3-4 decimi nel settore 2 (lo spagnolo chiude secondo sulla pista che il prossimo anno lo vedrà ferrarista). È stato semplicemente fantastico". Un grande rimpianto anche per la RedBull: lo scambio con Albon si è rivelato un clamoroso autogol.