(ANSA) - ROMA, 25 MAR - "Abbiamo una buona rosa, ma non
siamo nelle migliori condizioni di forma, e ieri si è visto. Ma
non possiamo dire che l'Italia non abbia giocatori, quei trenta
importanti li abbiamo sempre avuti e li ha anche questo gruppo".
Intervistato dall'emittente Radio Radio Dino Zoff, in azzurro
campione del mondo e d'Europa da calciatore e con un titolo
continentale sfumato al 'golden gol' da ct, riflette sul
fallimento della Nazionale di Mancini, che non andrà ai Mondiali
in Qatar. "Poi ci sono anche i ricambi generazionali che
influiscono sui risultati - dice ancora Zoff -. Io l'ho provato
a Monaco 1974, c'è stato un momento critico e siamo tornati a
casa sui cellulari, quelli della polizia, dopo che prima del
Mondiale avevamo fatto cose strabilianti". "Ieri non l'abbiamo
messa dentro - aggiunge tornando al match di ieri a Palermo - ma
di attaccanti ne abbiamo".
Ma adesso, per ripartire, bisogna puntare sui giovani? " Se
sono buoni nelle loro squadre - risponde Zoff - vengono fuori e
li mettiamo in nazionale, oggi poi hanno forti personalità e non
è come ai miei tempi che eravamo timidi e i tempi di maturazione
di un calciatore più lenti. Ora è il contrario, un giovane dopo
tre partite è in Paradiso. Comunque in nazionale devono giocare
i migliori, vecchi e giovani. Certo quando poi ci sono degli
'stop' come questo ti devi un po' guardare intorno e pensare a
cosa farai". Comunque, per Zoff, è giusto sottolineare che
adesso in Serie A ci sono meno giovani: "ai miei tempi - spiega
- del mio piccolo Friuli eravamo in dieci a giocare in Serie A e
quattro in nazionale, ora sono trenta anni che, sì e no, ce ne
va uno. Le riforme? Non si può passare da un estremo all'altro,
però forse due squadre in serie A le eliminerei".
Dopo la mancata qualificazione al Mondiale, Mancini deve
dimettersi? "Non lo so, dipenderà da lui. Io non voglio
buttargli delle croci addosso, non sarebbe giusto e non ho
voglia di dare questi giudizi". (ANSA).
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