Nella penultima giornata degli Europei di nuoto di Roma, caos a Ostia per tutto il pomeriggio in occasione della 25 km in acque libere, prima interrotta all'11/o dei 15 giri totali, poi cancellata ufficialmente senza possibilità di assegnare le medaglie dopo oltre 3 ore dalla sospensione. Una decisione che il dt del nuoto di fondo degli azzurri, Stefano Rubaudo, definisce "ingiusta per gli atleti e le Federazioni".
Il cortocircuito comunicativo e decisionale della Len, però, è evidente. "C'è stata una mancata comunicazione fra i giudici di terra e di mare - continua il dt -. C'erano le condizioni per partire, quello che succede dopo è imprevedibile, ma serviva qualcuno che prendesse una decisione, anche se impopolare". E l'amarezza in casa azzurra è tanta perché al momento dell'interruzione (mancavano 4 giri alla fine) nella gara maschile le prime tre posizioni erano ricoperte da altrettanti italiani per una tripletta che sarebbe stata storica con Mario Sanzullo primo, Dario Verani secondo e Matteo Furlan al terzo posto.
Al femminile anche le medaglie sarebbero potute essere due con Barbara Pozzobon e Veronica Santoni sul podio al momento del blocco. Uno stop, però, che non tutti gli atleti in acqua hanno capito, vedi le testimonianze all'uscita dal mare di Silvia Ciccarella. "Io stavo nuotando e i ragazzi della polizia mi hanno fatto un segnale come per farmi capire che la gara fosse stata interrotta e mi hanno chiesto se mi servisse arrivare a riva". E poi ancora: "La polizia mi ha detto che la gara fosse interrotta. In acqua il mare era davvero alto e non è stata una gara piacevole. Mi sono spaventata quando delle ragazze finivano vicino al motore del gommone. Pensavo la sospendessero prima". Una versione che trova conferma anche nelle parole di Dario Verani, campione mondiale a Budapest nella 25 km. "Lo stop io non l'ho capito: mi sono accorto che era finita perché Sanzullo che era davanti a me è andato al tabellone".
Insomma, un caos totale in acqua e che si rispecchia sulla terra ferma nel momento della cancellazione ufficiale che arriva alle 19.10 dopo l'interruzione comunicata poco prima delle 17. Nonostante questo la LEN nel suo comunicato parla di una decisione "presa immediatamente a causa delle condizioni meteorologiche del mare che non permettevano di tenere in sicurezza atleti e ufficiali di gara". Parole non condivise dai team leaders delle Federazioni, riuniti subito dopo con la commissione tecnica della Len per le spiegazioni di tale cancellazione. Il malcontento è generale e a poco servono le scuse rivolte agli atleti per l'impossibilità di assegnare una classifica precisa nonostante si siano disputati oltre i due terzi della gara. "Certo resta la pesantezza di un anno duro che non si può concludere con quello che si vorrebbe per via di una non decisione. Furlan, ad esempio, è grande non sappiamo quanto continuerà ancora" chiude il dt Rubaudo che domani proverà a rifarsi con i ragazzi della 10km e della staffetta da 6.
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