Terza sconfitta esterna consecutiva per l'Inter che sembra già abdicare dopo sette giornate alla corsa per lo scudetto. Non tanto per il distacco dalla vetta, quanto per la pochezza del gioco, la lentezza della manovra, la mancanza di grinta, la confusione in cui sembra caduto Inzaghi, che durante la gara ha rivoluzionato svariate volte l'assetto difensivo.
Per la prima volta dall'inizio del campionato, Sottil schiera la formazione tipo: recupera Bijol al centro della difesa, e posiziona i suoi assi, Udogie e Pereyra, sulle fasce, con Beto e Deulofeu in avanti. Inzaghi deve rinunciare a Calhanoglu e Lukaku, infortunati e, rispetto alla vittoriosa trasferta di Champions, schiera titolari Handanovic, Darmian e Lautaro. Dzeko inamovibile è davanti. In difesa, fiducia in Acerbi e De Vrij ancora sacrificato in panchina. Parte forte l'Udinese e al 3' Lovric spara a lato da buona posizione. Sul rovesciamento di fronte, Darmian viene steso al limite: Barella si incarica della punizione e la mette nel sette. L'Udinese non ci sta e chiude nella loro metà campo gli ospiti. La pressione dà i frutti sperati già al 22', grazie a un'autorete di Skriniar, pressato su cross di Pereyra. Una mezza sciagura a sinistra, assieme ad un Bastoni frastornato. Entrambi ammoniti entro il ventesimo. Il difensore della Nazionale cerca di farsi perdonare alla mezz'ora: petto di Dzeko, missile in semirovesciata e miracolo di Silvestri. E' la sua ultima palla perché prima ancora di battere il conseguente corner Inzaghi richiama entrambi gli ammoniti in panchina, facendo entrare Gagliardini e Dimarco. La prima frazione si chiude con il solito canovaccio: Udinese prima su tutti i palloni, ritmo frenetico e fraseggio veloce, mentre l'Inter si affida ai lanci lunghi, ottenendo anche dei varchi che Dumfries spreca con giocate grossolane. Parte meglio l'Inter nella ripresa, compreso un gol annullato a Dzeko per netto fuorigioco. La partita di incattivisce e fioccano i gialli, anche per Brozovic, che diffidato, salterà la Roma dopo la sosta. Cinque gialli in sette gare dimostrano però il troppo nervosismo del croato. Anche Skriniar è molle: al 63' sbaglia il disimpegno e Lovric, dopo aver percorso 40 metri, costringe Handanovic ad allungarsi per togliere la palla dall'angolino. Succede di tutto al 72': mischia in area, Deulofeu colpisce il palo, sulla ribattuta i difensori si immolano. Due minuti dopo, contropiede ancora per Deulofeu che appoggia debolmente da ottima posizione. L'Inter è sulle gambe e il nuovo entrato De Vrij confeziona il regalo - l'ennesimo di una gara con svariati errori tecnici da parte di quasi tutti gli interisti - che consente ai padroni di casa di andare in vantaggio. All'altezza della bandierina, l'olandese si incarta e getta la sfera in angolo. Sulla battuta, incornata di Bijol, lasciato colpevolmente libero e Inter all'inferno. Nel recupero, Arslan manda in visibilio la Dacia Arena incornando sotto la traversa un contropiede perfetto per il 3-1 finale.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it