Da un piccolo oratorio della Bovisasca alla Champions League con Novara, attraverso le nazionali giovanili con cui aveva vinto l'oro Europeo Under19 nel 2022 da mvp.
Aveva tutti i contorni di una favola quella di Julia Ituma, la pallavolista 18enne di origine nigeriane trovata morta giovedì mattina a Istanbul.
"Era bella e brava - ricorda suor Luisa -, qui hanno capito che aveva del talento e ha fatto la sua strada. Spesso correva qua intorno con sua mamma, bevevano assieme alla fontanella e poi Julia entrava in palestra per l'allenamento". Un dolore che travolge anche il Club Italia, l'accademia federale che l'ha scoperta quasi per caso nel 2018 - la squadra era in seconda divisione, non giocava i tornei giovanili - e dove Julia ha giocato fino alla scorsa estate, fino al trasferimento a Novara.
Al Centro Pavesi Julia viene ricordata come una ragazza concreta e puntuale, con pochi grilli per la testa, molto focalizzata sugli obiettivi da raggiungere e una forte determinazione. Con un buon rendimento scolastico: dopo i 4 anni all'Itis Ettore Conti di Milano stava preparando la maturità in un istituto paritario a Novara. Con alle spalle una famiglia molto presente e affettuosa: Elisabeth, la madre, Vanessa, la sorella maggiore, e il fratellino - ora 15enne - sedevano spesso sugli spalti ad incitarla. E nessuno riesce a capacitarsi di quanto accaduto. Nemmeno le sue ex compagne di squadra, tutte sotto choc: alcune, impegnate in una gita scolastica, sono state avvertite dai responsabili del Club Italia; altre, invece, perché impegnate in classe e quindi irraggiungibili al telefono, hanno appreso la notizia in maniera fulminante, dai social e dai siti di informazione. Le atlete, uscite sconvolte e in lacrime prima del termine delle lezioni, saranno assistite dalla psicologa che segue abitualmente tutte le ragazze del progetto federale per dare un senso compiuto a questa disgrazia che senso non ha.