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Ituma da Bovisasca al volley, la triste storia di 'Titu'

'Educata e riservata'. le ex compagne sotto choc, c'è lo psicologo

Julia Ituma

Redazione Ansa

 Da un piccolo oratorio della Bovisasca alla Champions League con Novara, attraverso le nazionali giovanili con cui aveva vinto l'oro Europeo Under19 nel 2022 da mvp.

Aveva tutti i contorni di una favola quella di Julia Ituma, la pallavolista 18enne di origine nigeriane trovata morta giovedì mattina a Istanbul. Ed invece si è trasformata in una tragedia senza spiegazioni, dove resta lo strazio dilaniante delle tante persone che l'hanno conosciuta ed apprezzata. "Era molto educata e riservata", racconta all'ANSA Danilo Turoti, il presidente della polisportiva San Filippo Neri dove 'Titu', come la chiamavano le amiche d'infanzia, aveva iniziato a praticare la pallavolo a 11 anni dopo le prime esperienze con la pallacanestro.
    "Era bella e brava - ricorda suor Luisa -, qui hanno capito che aveva del talento e ha fatto la sua strada. Spesso correva qua intorno con sua mamma, bevevano assieme alla fontanella e poi Julia entrava in palestra per l'allenamento". Un dolore che travolge anche il Club Italia, l'accademia federale che l'ha scoperta quasi per caso nel 2018 - la squadra era in seconda divisione, non giocava i tornei giovanili - e dove Julia ha giocato fino alla scorsa estate, fino al trasferimento a Novara.
    Al Centro Pavesi Julia viene ricordata come una ragazza concreta e puntuale, con pochi grilli per la testa, molto focalizzata sugli obiettivi da raggiungere e una forte determinazione. Con un buon rendimento scolastico: dopo i 4 anni all'Itis Ettore Conti di Milano stava preparando la maturità in un istituto paritario a Novara. Con alle spalle una famiglia molto presente e affettuosa: Elisabeth, la madre, Vanessa, la sorella maggiore, e il fratellino - ora 15enne - sedevano spesso sugli spalti ad incitarla. E nessuno riesce a capacitarsi di quanto accaduto. Nemmeno le sue ex compagne di squadra, tutte sotto choc: alcune, impegnate in una gita scolastica, sono state avvertite dai responsabili del Club Italia; altre, invece, perché impegnate in classe e quindi irraggiungibili al telefono, hanno appreso la notizia in maniera fulminante, dai social e dai siti di informazione. Le atlete, uscite sconvolte e in lacrime prima del termine delle lezioni, saranno assistite dalla psicologa che segue abitualmente tutte le ragazze del progetto federale per dare un senso compiuto a questa disgrazia che senso non ha. 
   

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