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Exor nega, 'la Juve in vendita? Non si tocca' 

Smentita l'ipotesi del Giornale. Zoff, 'Non ci credo' 

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Redazione Ansa

La famiglia Agnelli e la Juventus sono una cosa sola da cento anni. Per questo la notizia della possibile vendita della società bianconera, anche se è già circolata altre volte, è clamorosa. Stupisce i tifosi bianconeri e il mondo del calcio tutto. A rilanciarla in forte evidenza - prima pagina, titolo di apertura - è il quotidiano Il Giornale: "Juventus in vendita. Il tramonto di casa Agnelli. In corso le grandi manovre per preparare l'addio al club". Da Exor, la holding della famiglia Agnelli che controlla la Juventus, arriva subito la smentita: "è un'ipotesi destituita di ogni fondamento" spiega un portavoce. Il titolo di Exor, quotata solo ad Amsterdam, chiude gli scambi a 82,1 euro (+0,50% in linea con le borse europee e americane) mentre la Juventus, che parte subito al rialzo dopo la smentita, registra a Piazza Affari un aumento del 2,16% a 0,3218 euro. Già qualche mese fa negli ambienti internazionali si era ipotizzato l'ingresso di un socio di minoranza nel capitale della Juventus, ventilando anche l'ipotesi di incontri con potenziali investitori mediorientali e asiatici. Anche in quell'occasione la finanziaria degli Agnelli, che detiene il 63,8% del capitale, aveva però smentìto.

"Il nostro impegno nei confronti della Juventus è immutato, nessun incontro ha avuto luogo" aveva spiegato un portavoce di Exor aggiungendo che "ogni speculazione in senso contrario non ha fondamento, è fuorviante e mira solo a creare incertezza". In questi mesi complicati per la Juventus, che ha un valore di poco inferiore agli 800 milioni di euro, John Elkann è stato sempre vicino alla squadra e alla società mettendo alla guida uomini di fiducia come Gianluca Ferrero alla presidenza e Maurizio Scaravino alla carica di amministratore delegato. Un attaccamento dimostrato anche in occasione dell'allenamento a porte aperte della squadra bianconera, in piena estate, a cui Elkann ha voluto essere presente. Nell'articolo, pubblicato dal Giornale - uno dei due autori nel 2006, in piena Calciopoli, aveva scritto un articolo analogo - si parla "di grandi manovre per preparare l'addio al club". Si mette in evidenza che la condizione contabile della Juventus con perdite per 240 milioni, ricavi inferiori ai 600 milioni, debiti superiori a un valore in borsa di 800 milioni, pesa in modo non più sostenibile per Exor. Per questo si tratta, scrive Il Giornale, di "un asset da riequilibrare, ripulire e mettere sul mercato". Impresa definita "non facile, ma non più impossibile". Non è chiaro però perché Exor, che ha ampie disponibiilità, dovrebbe vendere questo asset, tanto più nell'anno in cui si celebra il secolo di sodalizio tra la famiglia e la squadra. E' incredulo Dino Zoff, ex bandiera della Juventus. "Non credo sia possibile, anche se si è venduta mezza Fiat ma la Juve sarebbe troppo. Scusate, parlo da vecchio", commenta a Radio Anch'io Sport. "Io non prenderei la questione alla leggera - dice Zoff che usa sempre il condizionale - E' quasi tragica, è un'istituzione di un Paese, è una vita, era la Fiat; non la troverei così leggera". Poi Zoff si dichiara difensore della tradizione nel calcio. "Il mondo cambia, tutto cambia ma gli Agnelli rimangono gli Agnelli. E' stata la Juventus, gli Agnelli. Sarei deluso, se dovesse succedere: sarò un sognatore ma la tradizione vale".

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