Sport

Serie A: Juventus-Lazio 3-1, doppietta di Vlahovic

I gemelli del gol firmano il 3-1, terza sconfitta per Sarri

Redazione Ansa

I gemelli del gol della Juve brillano ancora: Vlahovic (doppietta) e Chiesa trascinano i bianconeri contro la Lazio, Allegri con il suo tandem d'attacco batte Sarri e, aspettando il derby di Milano, trova anche la vetta della classifica. Per i capitolini è un altro brusco stop, la rete di Luis Alberto ha fatto sognare la rimonta solo per pochi minuti. E' praticamente la stessa Juve di Empoli, cambia solo il portiere: Szczesny ha recuperato e si riprende il posto, Allegri conferma gli altri dieci undicesimi. Gatti vince il ballottaggio con Alex Sandro e si piazza nel terzetto con Bremer e Danilo, McKennie e Kostic sono gli esterni nella mediana completata da Miretti, Locatelli e Rabiot, davanti il tandem Chiesa-Vlahovic non si tocca. Non c'è ovviamente Pogba, fermato dal Tribunale Nazionale Antidoping per la positività al testosterone: "E' una situazione spiacevole, aspettiamo gli esiti finali e poi valuteremo con l'agente per decidere il da farsi", il commento pre-partita del dirigente Giuntoli.

 

La Lazio è al gran completo, Sarri può scegliere l'undici migliore: l'assetto è lo stesso, il 4-3-3, con i soliti uomini, quindi il tridente Felipe Anderson-Immobile-Zaccagni. Gli ex Pellegrini e Rovella siedono in panchina, a loro vengono preferiti Hysaj e Cataldi. Lo Stadium spinge subito la Juve, il vantaggio è immediato: al 10' McKennie riesce a tenere in campo il pallone che sembrava destinato ad uscire, Locatelli crossa in mezzo e Vlahovic va in anticipo su Casale, girando in rete con il destro per un gol da bomber vero. L'1-0 non placa la furia dei ragazzi di Allegri, che azzannano la sfida e costringono la Lazio alla difensiva. Le marcature della squadra di Sarri, però, non funzionano e al 26' è già 2-0: il pallone parte da destra e arriva a sinistra, dove Chiesa con un mancino potente batte ancora Provedel. Con il doppio vantaggio, la Juve abbassa ritmi e baricentro, ma tutto l'undici di Allegri è in una ventina di metri e chiude gli spazi. L'unico tentativo pericoloso e nello specchio è di Kamada, con Szczesny bravo ad alzare in angolo. Per la ripresa, Sarri punta sulla voglia di far bene degli ex Pellegrini e Rovella, ma le prime occasioni sono sempre della Juve, con Rabiot che per due volte costringe Provedel al tuffo. La Lazio prova a farsi vedere con Immobile ma Gatti si immola e respinge, i campanelli d'allarme portano Allegri alle mosse Cambiaso-Fagioli per Kostic-Miretti. L'ex Bologna, però, viene subito anticipato da Kamada, poi Luis Alberto disegna una parabola imprendibile per Szczesny e accorcia le distanze. I biancocelesti ci credono, ma Vlahovic si carica la Juve sulle spalle: splendido lo stop sul lancio di McKennie, da applausi il destro per il 3-1 tre minuti dopo lo spavento. Il tris è una mazzata per la Lazio che non trova la forza per rialzarsi di nuovo e non si rende più pericolosa dalle parti di Szczesny. Allegri concede la doppia standing ovation a Chiesa e Vlahovic, poi può festeggiare la prima vittoria stagionale in uno scontro diretto e godersi i cori dello Stadium: la sua Juve sale a quota 10 dopo quattro giornate e manda altri messaggi al campionato. Per Sarri, invece, è già la terza sconfitta e la sua squadra fa netti passi indietro rispetto all'impresa di Napoli

Leggi l'articolo completo su ANSA.it