Jenni Hermoso resta ancora al centro dell'attenzione del calcio spagnolo. Dopo il gelo degli ultimi giorni si lavora a una mediazione tra la Federcalcio e la Nazionale femminile iberica. Ma la situazione resta ancora molto incerta: la nuova Ct della "roja", Montse Tomè, ha diffuso la lista delle convocate per le prossime partite di Nations League: venerdì contro la Svezia, il martedì successivo contro la Svizzera. Ma tra loro manca appunto l'attaccante al centro della nota vicenda che ha portato alle dimissioni del presidente federale, Luis Rubiales. "Crediamo che questo sia il modo migliore per proteggerla", ha spiegato la ct, ma non è detto che sia così.
Ma a parte l'assenza di Hermoso, non è ancora chiaro se la crisi sia rientrata o meno: Tomè ha deciso di riconvocare in Nazionale la maggioranza delle campionesse del mondo, 15 su 23, comprese alcune di loro, soprattutto Mapi León e Patri Guijarro, considerate le leader della ribellione dei giorni scorsi, quelle che avrebbero chiesto un cambio più radicale nella gestione della Federazione. Pare che avessero preteso la testa di almeno sette alti dirigenti federali.
Una mossa, quella della ct, che ha diverse chiavi di lettura: a caldo è sembrato a tutti essere un gesto di pacificazione definitiva, un ramoscello d'olivo offerto alle giocatrici per "contribuire insieme al cambiamento", come suggerisce una nota della Federazione. Ma altri osservatori restano scettici e pensano che ci sia in corso un braccio di ferro tra i nuovi vertici del calcio e la posizione delle giocatrici. Secondo El Pais, Tomè avrebbe emesso questa lista senza aver ancora in tasca l'accordo con le campionesse del mondo e, pertanto, senza avere la certezza che accetteranno di tornare in campo. 'El Confidencial' sostiene che dietro quella lista ci sarebbe addirittura un vero e proprio ordine, con cui la Federazione punta a piegare ogni resistenza delle ragazze. In caso di un loro rifiuto, infatti, rischierebbero gravi sanzioni.
Le giocatrici contro la Federcalcio: 'No alla convocazione'"La Federcalcio spagnola non è in grado di obbligarci a rispondere alla convocazione alla Nazionale. Va contro le regole Fifa". E' uno dei passaggi centrali di un duro comunicato siglato da diverse campionesse del mondo di calcio a poche ora della presentazione della lista delle convocazioni da parte della nuova Ct della "Rola", Montsè Tomà. La loro tesi è molto semplice: da quando hanno chiesto cambi radicali ai vertici federali non è cambiato assolutamente nulla, per cui rimane ferma la loro decisione di non giocare più in Nazionale, presa giorni fa. "Noi, come giocatrici professioniste studieremo le possibili conseguenze legali a cui ci espone la RFEF", dopo questo rifiuto, tanto più, si legge nella nota, che la convocazione "non è stata effettuata in modo tempestivo, ai sensi dell'articolo 3.2 del dell'Allegato I del Regolamento sullo status e il trasferimento dei giocatori della FIFA, quindi osserviamo che la RFEF non è nella posizione di obbligarci ad accettarla". A questo punto, è muro contro muro, anche se il fronte delle "ribelli" non sembra compatto: l'ala dura composta da Alexia Putellas, Lucía García, Teresa, Mariona, Patri Guijarro, Laia Codina, Irene Paredes, Mapi León, Aitana Bonmatí, Misa Rodríguez, Amaiur, María Pérez hanno postato sui social la nota. Cosa che ancora non hanno fatto invece Enith Salón, María Méndez, , Rosa Márquez, Athenea del Castillo, Esther González, Inma Gabarro e soprattutto Olga Carmona, l'autrice del gol decisivo per la conquista del mondiale.
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