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Florenzi a pm, scommesse su roulette ma mai sul calcio

Al calciatore del Milan viene contestato l'esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa. Nello stesso procedimento sono coinvolti anche Zaniolo, Fagioli e Tonali

Redazione Ansa

"Ho puntato dei soldi, questo è vero, ma mai sul calcio: solo su altri giochi, tra cui la roulette". È durato poco più di un'ora il faccia a faccia di Alessandro Florenzi con gli inquirenti della procura di Torino che lavorano al caso delle scommesse illecite. Il difensore del Milan è comparso davanti alla pm Emanuele Pedrotta e agli investigatori della squadra mobile in qualità di indagato. "Ha chiarito la propria posizione - affermano i suoi legali, gli avvocati Gianluca Tognozzi e Antonio Conte - riconoscendo di avere giocato su piattaforme non autorizzate ma ribadendo la sua assoluta estraneità a qualsiasi tipo di scommessa sul calcio: del resto non sono emersi indizi o contestazioni in tal senso". Il reato per cui si procede (l'esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa) non è punito con rudezza e dal procedimento si può uscire versando una somma di denaro a titolo di oblazione. Il mondo del calcio (la procura subalpina e in costante contatto con gli organi della giustizia sportiva) resta comunque con il fiato sospeso: Florenzi è il quarto giocatore che compare nel registro degli indagati dopo quelli di Fagioli, Tonali e Zaniolo. Non si sa però su quanti altri gli inquirenti torinesi abbiano acceso un faro: il difensore del Milan è citato in una delle chat acquisite nelle scorse settimane e lo screening delle conversazioni, insieme all'analisi dei dati informatici e all'incrocio delle diverse testimonianze, sta proseguendo. Tutto insomma lascia pensare che il fenomeno non sia limitato a qualche clamoroso caso singolo di ludopatia.



 "Al momento - dice il presidente della Figc, Giovanni Gravina - di Florenzi ho letto solo sulla stampa. Non mi sembra ci siano elementi che possono destare preoccupazione. Non abbiamo notizie specifiche circa la parte sportiva e, quindi, non siamo stati informati di eventuali posizioni negative. Quando ne verremo a conoscenza adotteremo, come sempre, la doppia scelta di punire severamente ma di accompagnare anche con un processo di recupero. Ma per ora non abbiamo nulla". Quanto alle ipotesi su un coinvolgimento di altri giocatori, il presidente ha sottolineato di volersi "attenere ai fatti, perché sennò cadiamo in un qualunquismo che non fa bene a nessuno: io mi attengo ai numeri, e i numeri sono di due casi accertati. Di altri non abbiamo elementi".

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