Comincia con tre big match, che hanno il sapore dei playoff, la discesa che porterà la serie A a chiudere il girone d'andata a cavallo di capodanno.
Per uno scherzo del calendario infatti incrociano i guantoni le prime sei del campionato. C'è il derby d'Italia con le carissime nemiche Juve e Inter, tornate contemporaneamente ai vertici; c'è il Milan in apnea di Pioli che deve togliersi dagli impacci contro la brillante (anche se alterna) Fiorentina di Italiano; c'è la solida e giovane Atalanta di Gasperini che battezza il nuovo-vecchio Napoli di Mazzarri.
Dopo questo turno, nelle premesse il più affascinante dell'intero campionato, le cose non saranno più le stesse.
E' un momento speciale soprattutto per le due di testa, che hanno già fatto il vuoto alle loro spalle. L'Inter di Inzaghi, consapevole, matura e con una rosa prestigiosa, ha la possibilità di togliersi di torno la Juve di Allegri e di lanciare una fuga che, stile Napoli 2022-2023, avrebbe poche possibilità di essere vanificata. Anche perché tutto fila alla perfezione: da una difesa solida (che farà a meno di Bastoni) a un centrocampo di eccellente levatura, a una coppia d'attacco che fa scintille. Sarà una gara speciale per l'acquisto più azzeccato, Marcus Thuram, che torna nella Torino dove ha vissuto un'infanzia felice con il padre Liliam, colonna juventina. L'accortezza di Allegri ha disegnato una squadra giovane e ambiziosa che il nuovo vertice sta cercando di stabilizzare dal punto di vista societario. Chiesa vuole tornare ad essere decisivo in bianconero, come lo è in azzurro, in attesa del rifiorire di Vlahovic, il paperone delle due rose.
Al Milan mancano i risultati (non vince da cinque turni e ha la Champions in bilico), ma anche i giocatori, tanto che Pioli farà esordire il baby Camarda, che ha avuto bisogno di una deroga dato che non ha ancora 16 anni. Ad affiancare Pulisic (mancheranno anche Leao e Giroud) ci sarà l'oggetto misterioso Jovic. La gara è delicato soprattutto per Pioli visto che comunque i viola hanno una classifica invidiabile e due elementi in grande forma (Bonaventura e Nico Gonzalez). Promette spettacolo e gol anche il terzo match: l'Atalanta di Gasperini ha un assetto consolidato che può fare a meno di De Roon e Toloi. Scamacca e Lookman turbano i sonni dell'esordiente Mazzarri, tornato in sella al Napoli dopo 10 anni per l'esonero di Garcia. Toccherà allo zoccolo duro dei vari Di Lorenzo, Lobotka, Zielinski e Kvara contribuire al rilancio della squadra, in attesa del sospirato ritorno di Osimhen. Raspadori dovrebbe essere preferito a Simeone.
Le romane in difficoltà non hanno alibi visto che affrontano impegni più facili. La Lazio farà a meno di Luis Alberto, recupera per la panchina Zaccagni, dà fiducia a Immobile contro la Salernitana, ultima, che Inzaghi prova a rivitalizzare confermando Ikwuemesi e rilanciando l'ex Candreva. La Roma potrà schierare insieme Pellegrini, Dybala e Lukaku contro l'Udinese che Cioffi sembra in grado di rianimare puntando su Samardzic, Zemura e Success. Per Mourinho, visto il successivo tour de force, tre punti sono la precondizione per non ritrovarsi staccato dalla zona Champions.
Molto intrigante è anche la sfida tra Bologna e Torino, pretendenti al ruolo di outsider per la zona europea, che sarà orientata dalla vena dei due goleador Zirkzee e Zapata. Ex compagne in serie B, Frosinone e Genoa stanno facendo un torneo di prestigio e si sfidano per salire ancora: Di Francesco punta su Cheddira, Soulè e Ibrahimovic, mentre Gilardino dovrà fare a meno di Retegui e Gudmundsson. Empoli e Sassuolo, condotte da Caputo e Pinamonti, hanno bisogno di punti per allontanarsi dalla zona retrocessione dopo sono impelagate, oltre alla Salernitana, anche Cagliari e Verona. I sardi, che Ranieri sta scuotendo con apprezzabili risultati, ha un compito complicato ospitando il bel Monza di Palladino e Colpani. Sta peggio il Verona, che perde da sei giornate e non vince dalle prime due stagionali, che riceve il tranquillo Lecce. Baroni spera di salvare la sua panchina proprio contro la sua ex squadra (che sarà priva di Ramadani e Almqvist), che ha lasciato per motivi che non sono mai stati chiariti.