La proposta di riqualificare San Siro è "un ulteriore modo per non fare nulla". Ne è convinta Barbara Berlusconi, che dieci anni fa, quando era ad del Milan tentò la via dello stadio di proprietà, e ora solleva dubbi sul fatto che ristrutturare lo storico impianto crei meno disagi.
Il dossier delicato è sul tavolo del sindaco Beppe Sala. "Scaricare tutto sull'amministrazione comunale mi pare riduttivo e in parte strumentale. Il tema - osserva l'ad della holding H 14 - riguarda il sistema Paese e la sua volontà di non decidere, di non migliorare le strutture. Burocrazia e leggi inadeguate bloccano la modernizzazione del calcio". San Siro ne avrebbe bisogno, secondo la figlia di Silvio Berlusconi. "Non è funzionale: è decadente, disagevole e privo di servizi. Chi frequenta il secondo e terzo anello lo sa bene - spiega -. Seggiolini stretti, scomodi, rampe interminabili. Mancano servizi adeguati, bar e servizi igienici all'altezza. Addirittura alcuni settori del terzo anello non sono agibili". In questo scenario "è inevitabile" che si separino le strade di Milan e Inter. "È poco funzionale la convivenza, una grande città come Milano può avere più stadi", è sicura Barbara Berlusconi. Il Milan farebbe bene ad andare a San Donato? "Sono sempre stata favorevole allo stadio in città. Ma dopo anni di discussioni sterili fa bene a cercare altre strade", risponde Barbara Berlusconi, secondo cui le proteste dei cittadini contro gli impianti in zone residenziali "accadono solo in Italia. All'estero sono felici se nelle vicinanze viene costruito uno stadio, sanno che la zona verrà riqualificata, con più servizi, più sicurezza, il valore delle proprie case aumenterà. Si sono verificate le stesse proteste mentre si costruivano Porta Nuova e City Life: poi sono diventati il biglietto da visita della nuova Milano e luoghi iconici apprezzati in tutto il mondo".
"Ma che ne sa Barbara Berlusconi? Tutti possono dire la loro ma che ne sa?". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato le parole della ex ad del Milan che ha spiegato come sia "inverosimile una ristrutturazione" del Meazza. "Lasciamo lavorare chi sa lavorare e che non é detto che sia io - ha aggiunto a margine di una cerimonia -, nemmeno io posso essere in grado di fare una valutazione ma se adesso ognuno dice la sua. Ma dai!".
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