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Serie A, Empoli-Fiorentina 1-1 e Udinese-Cagliari 1-1

Viola con il lutto al braccio per commemorare le vittime della tragedia sul lavoro

Redazione Ansa

Empoli - Fiorentina 1-1  (CRONACA)  

Udinese - Cagliari 1-1 (CRONACA)

L'Empoli frena la Fiorentina, Niang risponde a Beltran

Empoli e Fiorentina pareggiano il derby dell'Arno che termina 1-1. Nel primo tempo gol di Beltran per i viola, nella ripresa pari su rigore per Niang, entrato a inizio secondo tempo. M'Baye Niang è il primo giocatore dell'Empoli capace di andare a segno nelle prime due presenze assolute con il club toscano in Serie A nell'era dei tre punti a vittoria. Peraltro il senegalese ha segnato sempre dal dischetto. La Fiorentina al 'Castellani' ha ricevuta una breve contestazione della sua tifoseria che chiede alla squadra di Italiano maggiore impegno. Per l'Empoli, ma soprattutto per Davide Nicola, è il quinto risultato utile consecutivo nelle cinque gare in cui ha guidato i toscani: 2 vittorie e tre pareggi, mai successo, è un record. Punto pesante per l'Empoli che sale a 22, staccando Sassuolo e Verona che sono a 20. La gara si gioca davanti a 12.000 persone con oltre 4.000 sostenitori viola. Per Italiano è la 140/a formazione diversa da allenatore della Fiorentina. Faraoni vince il ballottaggio con Kayode sulla corsia destra, mentre Milenkovic e Martinez Quarta vengono preferiti a Ranieri al centro della difesa. Panchina anche per Arthur, che lascia spazio a Mandragora, e Bonaventura, con Beltran schierato alle spalle di Belotti. C'è Sottil, e non Ikoné, in posizione di esterno sinistro offensivo.

Per l'Empoli nessuna sorpresa, Walukiewicz è tornato tra i titolari dopo la squalifica di Salerno. La gara nel primo tempo non decolla. Poche le vere occasioni. Al 29' arriva il vantaggio della Fiorentina con Beltrán. Azione che si gioca coi padroni di casa momentaneamente in dieci per l'infortunio di Grassi (poi sostituito da Marin), Mandragora serve l'argentino in area che girandosi incrocia col destro e batte Caprile con un diagonale rasoterra. Un vantaggio legittimato dai viola quando al 42' colpisce un palo con Martinez Quarta inserendosi sulla punizione-cross di Biraghi. L'argentino brucia Cacace e mette paura a Caprile. Un primo tempo scialbo per l'Empoli pericoloso solo con una discesa di Cambiaghi. Parte molto diversamente la ripresa dell'Empoli con gli inserimenti di Niang e Cancellieri: modulo passato al 4-4-2. Proprio Cancellieri è fra i più attivi. Nei primi minuti Cambiaghi, sempre vivace, ruba palla a Nico Gonzalez: va in velocità in verticale e serve a destra Cancellieri che calcia di prima intenzione con l'interno destro. Tiro centrale, bloccato da Terracciano. Al 10' progressione ancora di Cancellieri, appena in area viene messo giù da Faraoni: l'arbitro Pairetto indica senza nessun dubbio il dischetto. Va Niang, come con la Salernitana, e dagli undici metri spiazza Terracciano. Gara pareggiata e Fiorentina un po' in difficoltà nonostante i tanti cambi. Al 19' conclusione potente da oltre 30 metri di Marin, bravissimo Terracciano che riesce a respingere. L'ultima emozione l'ha provoca la Fiorentina con Bonaventura che prova a sfruttare una avventata uscita di Caprile, Walukiewicz salva sulla linea. Prosegue il periodo difficile per la Fiorentina, che pur indietreggiando in classifica aggancia a quota 38 punti la Roma, tuttavia scivola a a sette lunghezze dal quarto posto.

Udinese mai grande con le piccole, pareggio numero 14

Niente da fare: l'Udinese che ha battuto la seconda, la terza e la quarta del campionato, non ha ancora fatto bottino pieno con le avversarie dal sesto posto in giù e deve recriminare per l'ennesima volta per essersi fatta rimontare in casa dopo un ottimo primo tempo. Per il Cagliari l'1-1 di Udine è invece un punto prezioso, legittimato da una ripresa coraggiosa in cui ha anche rischiato il colpaccio. Complice il malanno muscolare che ha impedito di riavere capitan Pereyra dopo la squalifica, Cioffi ripropone la formazione che lunedì ha vinto con la Juve, ma deve rinunciare a Kamara che non va nemmeno in panchina per un fastidio dell'ultim'ora al piede. Ranieri si affida a centrocampo a Deiola e Jankto - sacrificati Nandez e Prati - con Gaetano a ispirare Luvumbo e Lapadula, coppia d'attacco schierata a discapito di Pavoletti e Petagna. Al primo vero affondo l'Udinese passa in vantaggio: cross di Ehizibue e finta di corpo di Lucca che permette a Zemura di ricevere in area in ottima posizione. La conclusione di destro del laterale dello Zimbabwe si infila all'incrocio dei pali. Il Cagliari accusa il colpo e al 25' prima Samardzic e poi nuovamente Zemura non riescono a trovare il tocco vincente dopo l'ennesimo traversone di Ehizibue. Alla mezz'ora il raddoppio sembra cosa fatta: Thauvin semina il panico sulla destra, scodella un cross per Lucca che, liberissimo, incorna di prepotenza, ma la sfera esce per centimetri.

La prima conclusione degli ospiti arriva al 43' con una punizione di Lapadula che impegna Okoye in una parata a terra. Pochi istanti dopo il pareggio: Augello sfreccia sulla sinistra e lascia partire un traversone perfetto su cui Gaetano - fino a quel momento impalpabile - mette la palla all'angolino. Nessun cambio nell'intervallo, ma i sardi escono dal tunnel carichi per il pareggio agguantato e al 3' Lapadula centra in pieno la traversa con una conclusione dal limite dell'area piccola dopo un rimpallo favorevole. I friulani sbandano ma al 14' è Lucca a calciare al volo di poco a lato, su assist di Thauvin. Il campione del mondo francese si ripete un minuto più tardi. Cioffi vuole più spinta sulle fasce e al 20' sostituisce entrambi i laterali: fuori Ehizibue e Zemura per Ebosele e Joao Ferreira. La sfida si gioca a viso aperto: al 23' Lapadula non arriva di una spanna al tap in vincente. L'Udinese risponde al 29' con Samardzic che subentra a una percussione di Ebosele e calcia, di destro: la traiettoria si spegne non distante dalla traversa. Girandola di cambi: Cioffi rivoluziona l'attacco inserendo Success e Brenner; Ranieri getta nella mischia la vecchia guardia Nandez e Pavoletti. Le due squadre ci provano fino in fondo, ma nel finale prevale la voglia di non perdere e di muovere la classifica.

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