Le lacrime di Elisa Balsamo, beffata allo sprint dalla campionessa del mondo Lotte Kopecky nella gara femminile, sono l'immagine di oggi della Regina della Classiche, quella dell'Inferno del Nord, ovvero la Parigi-Roubaix che termina nel velodromo André-Pétrieux della città francese al confine con il Belgio. La 26enne piemontese, oro ai Mondiali del 2021 ma campionessa anche sulla pista (ha vinto il titolo iridato nell'inseguimento a squadre) sembrava avercela fatta, invece è stata beffata da colei che la maglia arcobaleno la veste ora, appunto Kopecky, e il pianto dopo l'arrivo è stata la conseguenza di questa delusione da cui si era già ripresa al momento di presentarsi sul podio, dove ha sorriso alla rivale che l'aveva battuta poco prima.
Ma per gli uomini il menu sarà diverso, perché i chilometri diventano 260, e quelli di pavé 56 divisi in 29 settori, due dei quali (gli insidiosi Viesly Biastre e Capelle Ruesnes) rispolverati e aggiunti per l'occasione. Il momento decisivo della corsa potrebbe essere ancora una volta, eventuali incidenti permettendo (l'argomento della pericolosità di tracciati e bici ha tenuto banco anche in Francia), all'ingresso della Foresta di Arenberg, che presenterà un'inedita chicane per rallentare la velocità dei corridori. Secondo Mathieu Van der Poel questo escamotage potrebbe rendere ancor più pericolosa la gara, non la pensa così il sindacato corridori che era stato fra i primi a chiedere l'installazione di questo 'rallentatore'. Il fenomeno olandese campione del mondo sia su strada sia nel ciclocross la Parigi-Roubaix l'ha vinta l'anno scorso, e non nasconde la voglia di fare il bis, anche perché così realizzerebbe la doppietta Fiandre-Roubaix in maglia iridata, riuscita nella storia solo a Rik Van Looy. Sulle pietre sembra avere una marcia in più rispetto agli altri, ma nel ciclismo l'imprevedibile è sempre dietro l'angolo; così proveranno a rendergli la vita difficile l'ex iridato Mads Pedersen, che quest'anno ha già vinto la Gand-Wevelgem ma dovrà trovare il modo migliore per gestire le energie, e quello Jasper Philipsen che l'anno scorso fu secondo e ora vorrebbe scalare il podio di un gradino. Attenzione anche a Stefan Kung, che si adatta bene a questa prova. E l'Italia? Sogna con Luca Mozzato, secondo al Fiandre e outsider di lusso, Alberto Bettiol che sembra tornato al suoi migliori livelli, e Jonathan Milan, olimpionico della pista che ha la taglia giusta per fare benissimo se arriva con i primi all'ingresso del velodromo di Roubaix. Ma è chiaro che il favorito numero uno, una spanna avanti agli altri, rimane Van der Poel.