Lazio-Juve 2-1 LA CRONACA
Non sono bastate le due reti di Castellanos, i bianconeri conquistano la finale.
Al 12' il pallone entra in rete: Taty Castellanos ha segnato.
Alla ripresa del secondo tempo, al 49' ancora Taty Castellanos insacca alle spalle del portiere e segna il secondo gol
A 7 minuti dalla fine del match segna Milik
Serviva la partita perfetta alla Lazio per passare il turno e rimontare lo svantaggio di due gol dell'andata. Lo è stata per 83 minuti, fino a quando la doppietta di Castellanos ha permesso ai biancocelesti di sognare. A svegliarli, però, ci ha pensato Milik con il sinistro sotto misura che fa la Juventus sconfitta, per 2-1, ma felice e in finale di Coppa Italia. Tudor deve fare ancora i conti con le assenze di Provedel, Lazzari e Zaccagni ai quali si aggiunge all'ultimo minuto Kamada per un problema al polpaccio con il giapponese tenuto fuori a scopo precauzionale mentre Allegri sceglie Perin tra i pali e conferma i giustizieri dell'andata, Vlahovic e Chiesa. "I ragazzi ci credono" aveva avvisato Tudor in conferenza. E la Lazio lo dimostra subito passando alla prima vera occasione. Il calcio d'angolo battuto da Luis Alberto è perfetto per lo stacco di Castellanos, il protagonista più atteso, la sua incornata vale l'1-0, oltre ad essere benzina sul fuoco della speranza. Il gol scalda la fredda serata romana, l'Olimpico diventa incandescente spingendo i biancocelesti alla ricerca del raddoppio che significherebbe pareggiare il doppio svantaggio dell'andata. La Juventus quasi rinuncia a giocare, l'unico acuto è firmato Vlahovic che, di sinistro, gira in area trovando il piede di Mandas a sbarrargli la strada. Ma è sul finale che Castellanos ha l'occasione giusta, sparando però addosso a Perin. All'intervallo Tudor toglie Gila e inserisce Patric. La ripresa, però, si apre così come era finito il primo tempo, solo che stavolta l'esito è diverso. Ancora Castellanos, ancora a tu per tu con Perin: stavolta l'argentino è freddo, il suo destro vale il raddoppio ma soprattutto pareggia i conti con l'andata. Si sveglia la Juventus che sfiora il gol con Vlahovic prima anticipato da Marusic sulla linea, poi impreciso con il destro. La Lazio sembra amministrare, Tudor getta nella mischia anche Immobile cercando di dare nuova linfa all'attacco laziale, Allegri risponde con il doppio cambio Milik-Yildiz. E' la mossa vincente. Perché quando la prospettiva dei supplementari sembrava un'idea che le squadre iniziavano a prendere in seria considerazione, ecco l'acuto proprio di Milik che, sul tiro cross di Weah, devia in porta spegnendo i sogni laziali e proiettando la Juventus alla finale, da giocare contro un tra Atalanta o Fiorentina, concedendo ad Allegri la possibilità di alzare un trofeo in una stagione che, ai bianconeri, può ancora regalare soddisfazioni.
Allegri, uscita avrebbe avuto risvolti psicologici
"E' stata una partita di sofferenza, sapevamo che sarebbe stata così. Abbiamo raggiunto anche la Supercoppa e questo è importante per la società anche a livello economico. Stasera la sfida era decisiva e quindi i ragazzi sono stati bravi a centrare la finale, l'eventuale eliminazione avrebbe creato risvolti psicologici, anche sul finale di campionato. Questi sono test di crescita per i giocatori e non è facile; sono stati in partita, sono stati bravi e sono cresciuti nel secondo tempo. Nel computo delle due partite, nonostante la buona prova della Lazio, abbiamo meritato la finale". Sono queste le parole di Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, dopo la finale di Coppa Italia raggiunta dai bianconeri ai microfoni di Mediaset. Per Allegri, poi, anche un pensiero al campionato sottolineando come "le critiche alla Juventus ci sono sempre, la colpa è la nostra perché abbiamo fatto un girone di andata che nessuno si aspettava. In quel momento tutti pensavano potessimo lottare con l'Inter ma io temevo il girone di ritorno", conclude.
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