Venti in milioni in una sera. La tripletta nella finale di Europa League ha fatto schizzare, secondo molti addetti ai lavori, da 30 a 50 milioni il valore di mercato dell'ex oggetto misterioso del Lipsia, Ademola Lookman.
Già, proprio lui, il ragazzo di Wandsworth, quartiere di Londra, che dopo l'under 21 inglese ha scelto la Nigeria ma era stato bocciato in Bundesliga da quel Julian Nagelsmann che ora allena la nazionale tedesca.
"La sua dote principale e' la prontezza sottoporta", ha di lui Gian Piero Gasperini dopo l'incredibile notte di Dublino, quella in cui molti si saranno pentiti di non aver visto quel che il tecnico Atalanta ha capito. "Devo ringraziarlo - ha risposto l'attaccante e protagonista assoluto della finale di ieri - perche' qui a Bergamo Gasperini mi ha mostrato un'altra via per giocare, mi ha dato un'altra prospettiva".
Allora quale occasione migliore di una finale europea contro un club tedesco, nello specifico i neocampioni del Bayer Leverkusen, per farsi rimpiangere da chi lavora nel calcio della Germania e per farsi ammirare da tutti gli altri? In primis quel Deco ora 'eminenza grigia' del Barcellona che è rimasto particolarmente colpito dalle prodezze dell'eroe a sorpresa della finale di Dublino. Ora Lookman è uno dei primi nomi sulla lista dei possibili rinforzi 'blaugrana', assieme all'altro nerazzurro della Dea Ederson, appena 'arruolato' anche dalla Seleçao, per il quale l'Atalanta ha già avuto alcune richieste alle quali ha risposto chiedendo 50 milioni. Anche ieri Ederson è stato uno dei migliori, ma visto ciò che ha fatto Lookman viene da pensare che ora anche l'anglo-nigeriano possa valere altrettanto. La sua è stata una tripletta super, per ripagare la fiducia di Gasperini con tre reti spettacolari nella fattura, in particolare le ultime due.
Ma in realtà per capire chi sia Lookman basta leggere i suoi numeri stagionali, anche se in pochi avrebbero potuto scommettere che avrebbe segnato tre gol in finale: l'ultimo a riuscirci, nell'allora Coppa Uefa, era stato Jupp Heynckes con la maglia del Borussia Moenchengladbach, nel 1975 contro gli olandesi del Twente. Con 15 reti e 8 assist in 43 presenze, il 26enne che la Dea ha prelevato dal RB Lipsia nell'estate del 2022 per 9,35 milioni di euro più bonus, è diventato in poco tempo una certezza e un simbolo non solo della sua squadra, esempio anche di gruppo multietnico (l'Atalanta ha giocatori di Olanda, Croazia, Bosnia, Albania, Svezia, Brasile, Mali, Belgio, Argentina, e fino a pochi mesi fa anche di Colombia, Danimarca e altri) , ma dell'intera Serie A.
Il tutto a forza di reti, giocate a effetto, e a tutto campo, ed esplosività fisica e continuità. "Merito del tecnico e del club - ha spiegato Lookman ieri notte in zona mista - che mi hanno sempre supportato in termini di minuti in campo. La fiducia ricevuta mi ha aiutato ad elevare il mio livello di gioco. Fin dai primi colloqui con Gasperini, ho poi visto il calcio in modo diverso, tutto mi è sembrato più semplice e il calcio mi è apparso sotto una luce diversa. Gli sono molto grato". "E sono grato - ha aggiunto - alla gente di Bergamo, che mi ha accolto con affetto fin dal primo minuto. E' una città che mi ha immediatamente trasmesso un senso di calma, dove tutto è vissuto in modo più rilassato, e ciò mi ha aiutato molto in campo e anche fuori, per vivere a modo mio". Curioso il fatto che, prima di finire nelle giovanili del Charlton (e per questo oggi i giornali inglesi lo chiamano "Charlton kid"), da bambino Lookman giocasse a Londra Sud nel Waterloo. Un termine, più che un luogo, che significa l'esatto contrario di ciò che è successo a Dublino. Altro che sconfitta: per Lookman e gli altri quello dell'Aviva Stadium è stato un trionfo.
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