Calcio

Serie A, Torino sogna con Coco, debutto amaro del Venezia in casa

Vanoli: 'Saliamo un gradino'

Redazione Ansa

Venezia - Torino finisce 0-1

Il Torino non si ferma. Dopo aver sfiorato la vittoria a San Siro con il Milan e aver domato l'Atalanta, passa anche a Venezia grazie a una rete di Coco, nel finale. I padroni di casa devono rammaricarsi per l'unica distrazione difensiva della ripresa, per la quale hanno gettato alle ortiche un pari che sembrava ormai scritto. Per il tanto atteso debutto al Penzo, sull'iconica isola di Sant'Elena, Di Francesco - alla soglia delle 300 panchine in A, dietro ai soli Inzaghi e Gasperini tra i mister in sella in questa stagione - sceglie come timoniere Pohjanpalo, con Oristanio ed Ellertsson a ispirare la navigazione. Vanoli si affida invece a capitan Zapata e a Chè Adams, supportati dal neo acquisto Borna Sosa, per scardinare quello che fino, a meno di 100 giorni fa, era il bunker che ha portato alla promozione in serie A degli arancioneroverdi. Ex di turno è l'allenatore Paolo Vanoli lo scorso anno in laguna ed ora all'ombra della Mole. I 32 gradi che accolgono i calciatori in laguna non invitano a ritmi forsennati, e sono i granata a fare possesso palla nel primo quarto d'ora con Ricci, in regia, fresco di convocazione in Nazionale. La prima - doppia - occasione è però per i padroni di casa: al 14' il tiro a giro di Nicolussi Caviglia è indirizzato all'incrocio, ma Milinkovic Savic si supera e devia in angolo; sul corner conseguente, azione fotocopia, con i medesimi protagonisti e finale identico, parata strepitosa a una mano e nessuno degli attaccanti veneziani che riesce nel tap-in vincente. La partita è stappata e al 18' Joronen confeziona un autentico miracolo: sul rigore in movimento di Adams riesce a intercettare e poi a immolarsi, tra una selva di gambe, in un flipper impazzito, da cui la sfera sbuca, attraversa tutto lo specchio della porta e finisce a lato. Gli spaventi inducono alla prudenza e le due squadre alzano il piede dall'acceleratore andando all'intervallo senza più farsi male: l'unica emozione è un'incornata di Zapata (31') fuori di poco. Nessun cambio nell'intervallo e canovaccio immutato: granata con il controllo prevalente di palla e veneziani ficcanti in contropiede. Al 12' è Nicolussi Caviglia e sparare alto dal limite, dopo essere arrivato puntualmente a rimorchio servito dal centroboa Pohjanpalo. Vanoli tenta la svolta inserendo Sanabria per Sosa e Pedersen per Ricci e passando alle tre punte; Di Francesco risponde con Doumbia al posto di uno stremato Nicolussi Caviglia. Al 19' Oristanio va via in serpentina e scarica per Candela, che conclude sopra la traversa. Il Venezia si esalta negli spazi: al 25' sgroppata di Candela che vede l'inserimento di Ellertsson: la rasoiata al volo mette i brividi a Milinkovic Savic. Anche Pohjanpolo è sfinito e lascia il campo per Gytkjaer, mentre El Haddad subentra per Oristanio. Vanoli ritorna sui propri passi e inserisce Tameze per Adams per ridare equilibrio a un centrocampo ballerino, ritornando indietro sulla proposta del tridente. Al 40' Ilic si invola sulla sinistra, crossa rasoterra ma nessuno riesce nel tocco finale. E' il preludio alla rete decisiva: dal corner che ne scaturisce, Coco insacca di testa, sfruttando una spizzata di Masina e mandando in paradiso i suoi. Fino a domenica la testa della classifica per il Torino, magari in coabitazione, è assicurata.

 

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