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La psicologa Gilli: 'Io Wonder, non dimenticate i disabili'

A Parigi 5 medaglie dopo un periodo duro: 'Ora voglio laurearmi'

Redazione Ansa

Forza, tenacia e grinta sono le sue caratteristiche e i risultati si sono visti anche a Parigi: Carlotta 'Wonder' Gilli è stata una delle protagoniste assolute del nuoto ai Giochi paralimpici nella Ville Lumiere.

"Non potevo chiedere di più ho fatto cinque gare e vinto cinque medaglie (l'oro nei 100 farfalla e 200 misti, l'argento nei 400 stile libero, il bronzo nei 100 dorso e nei 50 stile) ho riconfermato i due titoli di Tokyo, più di questo davvero non potevo chiedere", dice al telefono con l'ANSA.

Carlotta ha 23 anni, ed è ipovedente, affetta dalla malattia di Stargardt, una retinopatia degenerativa, ma vive la sua disabilità come strumento per aiutare il prossimo: è ambasciatrice di Telethon e ambassador del progetto di Procter & Gamble 'Campioni ogni giorno' e al nuoto affianca gli studi (è a sei esami dalla laurea in psicologia).

 

Arrivava a Parigi dalle cinque medaglie conquistate tre anni fa a Tokyo, "ma stavolta il percorso è stato assai più complicato - racconta - vengo da un periodo molto difficile ed è una cosa sulla quale ho riflettuto molto soprattutto quando ero sul podio dell'ultima gara che poi era una medaglia d'oro. Mi sono passati davanti gli ultimi tre anni e sono stati tre anni molto difficili, una sorta di montagne russe perché ho girato tanti ospedali, tanti medici, più volte sono finita in sala operatoria. E ogni volta era uno stop e un ripartire con una cautela esagerata perché comunque il fisico non era al 100 per cento e dovevi ascoltarlo. E anche di testa non è stato facile perchè è stato un po' cominciare da zero. Quindi, arrivare qua dopo tante fatiche sul podio mi ha fatto sentire ancora più fiera di quello che ho fatto".

Cosa resta dopo le paralimpiadi parigine? "Mi auguro che tutta l'attenzione che abbiamo avuto in queste settimane non si esaurisca - dice - questo interesse deve rimanere fisso sulla stampa in tv anche quando l'interesse andrà scemando. In questi Giochi il riscontro mediatico è stato davvero tanto, dai social anche l'ho potuto constatare. In questi giorni ho girato un po' per Parigi, tantissimi italiani mi fermavano, mi chiedevano le foto, quindi si è davvero sentito tanto l'affetto degli italiani e penso che questa sia la cosa più bella".

"Il soprannome Wonder? Fin da piccola ho fatto tante gare, tante cose - spiega - tra l'altro al pranzo a Casa Italia con la premier Meloni ero proprio accanto a lei, abbiamo parlato un sacco e anche lei mi ha salutata dicendo 'Ciao Wonder' ormai questo Wonder è diventato internazionale". Una famiglia sempre presente "che mi supporta, che mi segue alle gare quando è possibile, è importante. Loro devono fare i genitori i nonni non gli allenatori. Devono essere presenti ma restare al di fuori di tutta quella che è la parte tecnica" dice e la passione per i social "che non è mai ossessione ma momento di rilassamento". Su Instagram Carlotta ha migliaia di follower: "Io prendo la parte bella del social, mi piace, mi diverte. Non lo uso esageratamente ma per distrarmi, rilassarmi e poi penso che sia un canale importantissimo perché ti può mettere in contatto con davvero tante persone che magari hanno la mia stessa disabilità mi scrivono per chiedermi consigli e quant'altro, quindi è davvero bello".

Wonder Gilli parla poi del suo impegno nel sociale "che è soprattutto nel nuoto che in questi anni mi sta regalando tante soddisfazioni e io mi sento in dovere di restituire ad altre persone sia che siano con disabilità sia no. Sono ambasciatrice di Telethon, sono ambassador della campagna di Procter & Gamble Italia con la quale stiamo dando il via ad un progetto con il quale avvicinare tantissimi bimbi, con disabilità e senza al mondo dello sport con corsi gratuiti di nuoto ma per fare in modo che questi bimbi inizino a fare sport non necessariamente per diventare campioni perché non è l'obiettivo. l'obiettivo inziale è stare bene dal punto di vista fisico e mentale e conoscere tanti amici e amiche che rimarranno tutta la vita e con P&G ho sposato appieno questo spirito di far diventare lo sport inclusivo a 360 gradi".

E il prossimo obiettivo di Wonder Gilli? "Laurearmi - dice - mi mancano 6 esami per psicologia quindi sono quasi alla fine.

Los Angeles? Ci penso anche se ora mi viene un po' male - scherza -perché abbiamo appena finito, voglio pensare alle vacanze, è arrivato il momento di staccare tutto testa e fisico".

"Cosa voglio fare da grande? Rimanere in Polizia e unire la passione che ho per il nuoto e trasmetterla alle nuove generazioni e utilizzare quello che ho studiato". 
   

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